
Troviamo nel web questa foto di Baruda del 2005….

Troviamo nel web questa foto di Baruda del 2005….
Oggi 7 novembre hanno licenziato Riccardo Antonini, il nostro compagno di lavoro, dipendente di RFI, nominato come consulente tecnico di parte della Filt-Cgil e da alcuni familiari delle vittime della strage.
E’ paradossale ed inaccettabile che in un paese civile, culla del diritto, possa essere tollerato che Rfi licenzi un lavoratore per il suo impegno civile nell’accertamento della giustizia e contemporaneamente ‘paghi’ il consulente tecnico d’ufficio nominato dal Gip del Tribunale di Lucca. Il conflitto di interessi reale riguarda i vertici aziendali che usano il potere datoriale per intimidire ed indebolire le parti nel processo che li vede coinvolti cpme indagati. Invitiamo tutti i colleghi alla mobilitazione contro questo ulteriore atto di fascismo aziendale.
STRAGE VIAREGGIO: PM, VIA PERITO CHE LAVORA PER RFI, TEME MANCHI IMPARZIALITA’ – Lucca, 4 novembre 2011 – Si è chiuso tra forti polemiche l’udienza svolta a Lucca per l’incidente probatorio, per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009, che provocò 32 morti. Il perito del gip, Riccardo Licciardello, ha risposto al pm che lo interrogava, ammettendo di aver già lavorato per le Ferrovie con un contratto stipulato nel maggio scorso. Il pm ha chiesto allora la ricusazione di entrambi i periti, ma per il gip non c’è incompatibilità. Il giudice dell’udienza preliminare ha infatti stabilito che stabilito che per Licciardello, pur se pagato da Rfi per un programma del ministero delle Infrastrutture sulla sicurezza ferroviaria, ‘non c’é sudditanza psicologica’ verso la stessa società, i cui vertici sono indagati nel processo. La serie di udienze sono cominciate martedì scorso. Tre le perizie in esame: quelle dei consulenti della procura, quelle del gip e quelle dei 38 indagati, tra cui l’ad di Ferrovie, Mauro Moretti. Il tribunale ha traslocato al Polo fieristico di Lucca, per il numero alto dei partecipanti, circa 400. I risultati delle perizie dei consulenti del gip sono diversi da quelli dei consulenti della procura e di alcune parti civili. Gli esperti convergono sul motivo del deragliamento, ovvero la rottura di un asse, ma sono in disaccordo sulle cause dello squarcio nella cisterna.
Newsletter n.96 del 01/11/11 di “Sicurezza sul lavoro ! – Know Your rights !”.
In questo numero:
– La messa in mora dell’Italia da parte della Commissione europea per violazione della Direttiva sulla sicurezza sul lavoro: a quando la denuncia alla Corte Costituzionale ?
– Aperta procedura d’ infrazione contro l’ Italia per violazione della Direttiva sulla sicurezza sul lavoro
– La relazione tecnica per la richiesta alla Commissione europea di messa in mora dell’Italia per la non conformità del D.Lgs.106/09 alla Direttiva 89/391/CEE Continua a leggere
31 OTTOBRE
PESARO – Un operaio della provincia di Venezia, G.N., 51 anni, è morto a Mombaroccio in un incidente sul lavoro. L’uomo, che doveva installare un impianto fotovoltaico per conto di una ditta umbra, stava trasportando del materiale su un trattore quando ha perso il controllo del mezzo, che si è ribaltato schiacciandolo. Sul posto i carabinieri, persdonale dell’Asur e del 118.
MACERATA – Un giovane di 24 anni, R.V., è morto in un incidente sul lavoro mentre a bordo di un autocarro stava facendo lavori di ripristino di una strada a Gualdo (Macerata), in contrada Castella. R.V. ha perso il controllo dell’automezzo, per cause ancora da accertare, ed è finito in un fossato. È morto per le lesioni riportate. Sul posto, i vigili del fuoco, i carabinieri, un’eliambulanza e i sanitari del 118. Inutili, però, i soccorsi. Continua a leggere
Sabato 29 in vari territori ci sarà la giornata nazionale di protesta contro le centrali a carbone, che Enel e altri gestori intendono realizzare a tutti i costi, contribuendo così a devastare ulerioriormente la salute delle popolazioni e l’ambiente circostante.
Iniziative sono state convocate a : Adria/ centrale a carbone Porto Tolle; Saline Joniche(RC); Brindisi e Civitavecchia.
A Civitavecchia, l’appuntamento è alle ore 16 nella 1° piazza/ingresso Civitavecchia che si incontra venendo da Roma sull’Aurelia.
Da Carlo Soricelli dell’Osservatorio Indipendente di Bologna
Dall’inizio dell’anno i morti sui luoghi di lavoro sono stati 490, il 30 settembre del 2010 erano 430, l’aumento è del 12,7%. Se poi a queste vittime aggiungiamo i lavoratori morti in itinere si arrivano a contare oltre 800 morti. Tra tutti questi dati raccolti spaventa quello relativo alla provincia di Torino, che con 15 morti solo sui luoghi di lavoro, quintuplica già i morti dell’intero 2010. La provincia di Torino risulta prima in Italia in questo triste primato. Sembra che Torino e l’ Italia si siano già dimenticati del terribile rogo del 2007 dove perirono bruciati vivi i sette lavoratori della ThyssenKrupp a cui questo osservatorio è dedicato. Anche la provincia di Brescia con 15 morti e quella di Bolzano con 13, come l’anno scorso si confermano tra quelle con più vittime. Nonostante le statistiche ufficiali dicono che nei primi sei mesi c’è stato un leggero calo delle vittime rispetto ai primi sei mesi del 2010 (-0,7%, da 431 a 428) , noi registriamo questo aumento che è incontestabile, in quanto le vittime sono tutte registrate in appositi file. Tra l’altro anche l’anno scorso registravamo moltissimo morti in più. La mia regione, l’Emilia Romagna, con 38 morti sui luoghi di lavoro è addirittura prima se le vittime le rapportiamo al numero di abitanti che è, a nostra opinione, l’unico parametro valido per comprendere l’andamento di una provincia o di una regione. Questo perchè muoiono tantissimi agricoltori già pensionati, che da soli rappresentano oltre il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Purtroppo questi anziani non sono neppure considerati morti sul lavoro. L’Emilia Romagna è la seconda in termini assoluti, dopo la Lombardia, che ha 57 morti, ma che però ha più del doppio degli abitanti. Anche la Toscana che in questi anni ha avuto un andamento migliore rispetto alle altre regioni, quest’anno registra moltissimi morti.. Ci chiediamo se sono considerati morti sul lavoro anche tutti quegli edili meridionali, che muoiono sulle strade quando si spostano dal sud al centro- nord o viceversa quando ritornano a casa. Nel blog la situazione aggiornata giorno per giorno.
Di seguito la cartine. Continua a leggere