Viareggio

STRAGE VIAREGGIO: PM, VIA PERITO CHE LAVORA PER RFI, TEME MANCHI IMPARZIALITA’ – Lucca, 4 novembre 2011 – Si è chiuso tra forti polemiche l’udienza svolta a Lucca per l’incidente probatorio, per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009, che provocò 32 morti. Il perito del gip, Riccardo Licciardello, ha risposto al pm che lo interrogava, ammettendo di aver già lavorato per le Ferrovie con un contratto stipulato nel maggio scorso. Il pm ha chiesto allora la ricusazione di entrambi i periti, ma per il gip non c’è incompatibilità. Il giudice dell’udienza preliminare ha infatti stabilito che stabilito che per Licciardello, pur se pagato da Rfi per un programma del ministero delle Infrastrutture sulla sicurezza ferroviaria, ‘non c’é sudditanza psicologica’ verso la stessa società, i cui vertici sono indagati nel processo. La serie di udienze sono cominciate martedì scorso. Tre le perizie in esame: quelle dei consulenti della procura, quelle del gip e quelle dei 38 indagati, tra cui l’ad di Ferrovie, Mauro Moretti. Il tribunale ha traslocato al Polo fieristico di Lucca, per il numero alto dei partecipanti, circa 400. I risultati delle perizie dei consulenti del gip sono diversi da quelli dei consulenti della procura e di alcune parti civili. Gli esperti convergono sul motivo del deragliamento, ovvero la rottura di un asse, ma sono in disaccordo sulle cause dello squarcio nella cisterna.

La Procura di Lucca e alcuni componenti di parte civile sostengono, al contrario, che uno dei due picchetti di regolazione della curva avrebbe provocato uno squarcio di 40 centimetri nella calotta della cisterna dal quale sarebbe uscito il gpl provocando l’incendio. La ricostruzione dei tecnici della procura attribuirebbe la responsabilità a Rfi che non avrebbe provveduto a rimuovere i picchetti che tracciano le curve, ritenuti pericolosi.

Il gip ha poi respinto altre due richieste della procura: un’altra per la ricusazione dei periti del gip, stavolta per ‘negligenzà, e una per un supplemento di perizia. Il prossimo passo dovrebbe essere la chiusura delle indagini: poi, sulla base anche dell’esito del dibattito fra periti e consulenti avvenuto durante l’incidente probatorio di questi giorni, i pm decideranno se e per chi chiedere il rinvio a giudizio. Gli indagati sono 38: fra loro i vertici del gruppo Fs e delle aziende che hanno montato o svolto manutenzioni e controlli sul convoglio carico di gpl che deragliò in stazione a Viareggio.

FIRENZE, 28 LUG – La procura di Firenze ha avviato una ricognizione sugli incidenti ferroviari avvenuti negli ultimi tre anni nel distretto fiorentino. Il procuratore, Giuseppe Quattrocchi, anche in seguito alla strage di Viareggio, sta raccogliendo i fascicoli aperti dai vari sostituti riguardo, soprattutto, i deragliamenti. Fra questi, due avvenuti alla
stazione fiorentina di Castello: uno nel marzo 2008 e l’altro, reso noto in questi giorni, il 3 gennaio 2009. L’obiettivo è ottenere un quadro complessivo, per poter valutare se ci siano elementi indicativi riguardo l’affidabilità di convogli e infrastruttura. L’esito della ricognizione potrebbe poi essere trasmesso al procuratore generale della Toscana, che potrebbe ampliare lo spettro, raccogliendo i fascicoli a livello regionale. Fra questi, quello sulla strage di Viareggio e quello sul deragliamento avvenuto a Prato, il 22 giugno, di due vagoni di un treno merci carico di acido fluoridico, che urtarono un intercity: anche in quell’occasione, come a Viareggio, l’incidente potrebbe essere stato causato dal cedimento di un componente meccanico. Fra gli incidenti avvenuti nel Fiorentino, quello del 3 gennaio riguardò un treno che trasportava generi alimentari: non ci furono feriti. La causa sarebbe un cedimento dei binari. Sempre a Castello, nel marzo 2008, sviò una carrozza di un intercity. In quell’occasione, come a Viareggio, la causa sarebbe il cedimento di un asse. Non ci furono feriti.

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