DDL 3209 bis, detto Decreto Brunetta

Alleghiamo il testo pdf del Ddl 3209 bis (Decreto Brunetta) modificato dalla Commissione. Riportiamo qui la parte più interessante. Lo scippo delle notizie riguardanti il fenomeno infortunistico resta anche con la modifica della Commissione, perchè alle Asl verranno comunicate solo le notizie riguardanti infortuni mortali o quelli superiori a quindici giorni (quanti sono mai gli infortuni superiori a 15 giorni?). Mentre la denuncia di un infortunio non verrà più inviata alle Asl, ma l’Inail la invierà solo alla Direzione Provinciale del Lavoro. Continua a leggere

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Dichiarato illegittimo il licenziamento di Mimmo Mignano

I fatti risalgono al febbraio 2006, durante una contestatissima assemblea indetta da Fiom, Fim e Fismic per il rinnovo bidone del contratto dei metalmeccanici, all´interno dello stabilimento Fiat di Pomigliano. Il Mignano insieme ad altri 7 operai, furono licenziati con l´accusa di aver organizzato la contestazione operaia.
La direzione Fiat scelse questo come pretesto per interferire pesantemente all´interno della dialettica tra operai e organizzazioni sindacali, ma in realtà voleva colpire quegli operai, la maggior parte che avevano bloccato con scioperi e picchetti l´introduzione di ritmi ancora più pesanti. Continua a leggere

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A Terni la questura lede lo stato di diritto.

GRAVE INTIMIDAZIONE A DANNO DI 12 COMPAGNI COBAS E ANTIFASCISTI

Il Questore di Terni , abusando dei suoi poteri – attraverso misure amministrativo/repressive, ancora previste dalla famigerata “ legge Scelba del ‘56” e dal TULPS fascista – sta intentando di sequestrare i fondamentali diritti politici sanciti dalla Costituzione a 12 compagni , tra i principali animatori della vita sindacale , sociale,culturale e politica del territorio Ternano.
A questi compagni è stato applicato il provvedimento  "dell’avviso orale ”, una pesante minaccia tesa ad impedire le libertà individuali e di movimento , che impone “ di tenere comportamenti conformi alla legge(Scelba) , in caso contrario saranno proposti al Tribunale di Terni per l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, prevista dall’art.3-L.1423/56 e successive modifiche previste dalle leggi 128/2001 e 94/2009 “.
Se queste disposizioni autoritarie , nonché faziose e coercitive , trovassero applicazione ovunque, la vita politica, la convivenza civile e i diritti costituzionali in Italia, sarebbero già sotto il sequestro di una tirannia di stampo fascista !
Peraltro, dopo la sconfessione e l’azzeramento dei Teoremi Questurino-Giudiziari sanzionati dalle Sentenze Assolutorie riguardanti i compagni di “ Cosenza e Taranto”, in cui erano imputati anche alcuni rappresentanti Cobas , nessuna istituzione governativa era arrivata a tanto ! Continua a leggere

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Ricerca sugli infortuni sul lavoro finanziata dall’Inail

L’Istituto
Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro finanzierà
ricerche relative agli infortuni sul lavoro e alle malattie
professionali. Gli istituti scientifici e le Università che intenderanno avvalersi
di questo contributo dovranno presentare il progetto di
studio all’Inail entro il 30 giugno. I finanziamenti saranno
riconosciuti a quegli enti che mostreranno di seguire una metodologia
scientifica
nella loro ricerca. Gli argomenti che potranno essere trattati quest’anno sono le
malattie professionali legate alla presenza di amianto, radon e onde
elettromagnetiche, le malattie professionali in agricoltura, con
particolare riguardo alle patologie emergenti e le patologie
neurologiche degenerative che abbiano influenza nell’ambito lavorativo. Continua a leggere

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Maggio: chi lavora muore

31 MAGGIO

BARI – Incidente sul lavoro nel quartiere di Japigia. Pietro Recchia, un
dipendente della ditta specializzata in manutenzioni «Eneco Srl» di
Noci, è scivolato in un vascone in disuso dell’impianto di depurazione
«Orientale». L’urto gli ha causato un trauma cranico maggiore. Secondo
quanto accertato dai soccorritori, pare che l’operaio non indossasse nè
il caschetto di protezione nè l’imbragatura al momento dell’incidente. 

GENOVA – Grave infortunio sul lavoro questa mattina, poco prima delle 10, a
Ricco’ del Golfo, nello spezzino. Un operaio di 34 anni e’ caduto da
un’impalcatura
alta circa 4 metri, procurandosi un trauma cranico.
Soccorso dal 118, e’ stato trasportato in condizioni critiche con
l’elicottero dei vigili del fuoco all’ospedale Santa Chiara di Pisa.
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Morire di lavoro, ingiustizia e indifferenza

Pubblichiamo da qui

I protagonisti di questa vicenda marchigiana sono tre. Una famiglia,
la giustizia e un sindaco. Andiamo per ordine.

Andrea Gagliardoni è un ragazzo di 23 anni. Lavora presso la Asoplast
di Ortezzano. Ogni giorno per recarsi in azienda fa 80 km per andare e
80 per tornare. Il 20 giugno del 2006 si alza alle 3.45, il suo turno
comincia alle 5. Una macchina tampografica inizia a dare problemi, come
aveva fatto altre volte in passato. Andrea mette la macchina in
stand-by, ma la pressa riparte ed i tamponi siliconici gli spezzano
l’osso del collo. I carabiniericomunicano alla madre Graziella Marota
dell’incidente alle 12.20 mentre era a lavoro.
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‘A Flobert

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Torino: processo Eternit


ETERNIT: TESTIMONE SVIZZERO, SI SAPEVA CHE CAUSAVA IL CANCRO
(ANSA) – TORINO, 24 MAG
Sin dal 1962 era universalmente
noto che l’amianto causava il cancro
. Bisognava abbandonarlo. Ma
la Eternit fino al 1990 lo ha utilizzato due volte più di
prima». Lo ha detto oggi al maxiprocesso di Torino un testimone
svizzero, Francois Iselin, già architetto del Politecnico di
Losanna che per decenni si è occupato di questioni relative
all’amianto (oggi è consulente del Caova, un comitato svizzero
di aiuto e orientamento alle vittime del minerale killer).
«In Eternit – ha precisato – si disse nel 1975 che l’amianto
era potenzialmente pericoloso ma che si potevano evitare
problemi adottando misure di controllo. Il punto è che non si
può mai evitare la contaminazione».
Iselin ha spiegato che in Svizzera l’amianto è stato vietato
nel ’90 ma che Eternit ha ottenuto una proroga fino al ’94;
inoltre ancora oggi ci sono aziende che possono ottenere dal
governo speciali autorizzazioni per continuare a impiegarlo,
anche se il tutto è avvolto dal segreto («è confidenziale»).
La testimonianza di Iselin non ha convinto le difese.
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Bergamo: ferita in bici, non è infortunio. L’Inail: «Doveva andare in bus»

Da L’Eco di Bergamo

Cittadini rispettosi dell’ambiente, attenzione. Andare al lavoro con la
bicicletta potrebbe non essere una buona idea, soprattutto in caso di
infortunio. Non lo è stato di certo per Gabriella Barcellini, residente a
Loreto, 56 anni, amante del ciclismo e dell’aria aperta. La sua colpa?
Avventurarsi sulla pista ciclabile sotto casa con le due ruote per
raggiungere il posto di lavoro e cadere accidentalmente.  L’11
marzo scorso Barcellini prende la bicicletta
per percorrere i pochi
chilometri che la separano dal centro città, dove lavora, come ogni
mattina da oltre trent’anni a questa parte. Mattina sfortunata, però,
perché la ciclista perde il controllo del mezzo e si ritrova a terra con
una rotula fratturata. Continua a leggere

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Come i media raccontano la crisi

Sabato 22 maggio ore 19.00 al CSOA Forte Prenestino. Ogni giorno siamo tartassati di notizie, flash, agenzie, immagini che cercano di descrivere una quadro di quello che sta avvenendo. Narrazioni veloci, condite da indici e fredde statistiche; appelli all’ottimismo stemperati da comunicati che richiamano al pragmatismo. In questo flusso enorme di immagini e parole ci siamo noi con la nostra vita, i nostri conflitti quotidiani, i nostri sogni e nostri sguardi.  "Raccontare la crisi inizia da uno sguardo" abbiamo chiamato il contest del Festival per interrogarci su come possiamo iniziare a sperimentare una narrazione collettiva che sappia documentare le trasformazioni sociali, politiche e culturali che stiamo vivendo. Continua a leggere
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