A Seul il XVIII Congresso mondiale su sicurezza e lavoro

Sono più di 2 milioni le
persone
che ogni anno perdono la vita a causa di incidenti sul lavoro
e malattie professionali, per un costo stimato per l’economia globale
che ammonterebbe al 4% del Pil mondiale. È quanto emerge da un
rapporto dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), che
verrà presentato in occasione del XVIII Congresso mondiale sulla
sicurezza e la salute sul lavoro, che ha preso il via il 29 giugno a Seoul,
nella Repubblica di Corea, dove è in programma fino al 2 luglio.
L’indagine fornisce le stime più recenti sull’impatto globale
causato da incidenti sul lavoro e malattie professionali, nonchè le
azioni da intraprendere per migliorare la sicurezza e la salute sul
lavoro.
Al Congresso, che ha luogo ogni tre anni, partecipano circa
4.000 tra dirigenti d’azienda, responsabili politici ed esperti
provenienti da oltre 100 paesi. È l’iniziativa più importante a
livello internazionale di questo tipo e ha l’obiettivo di esaminare lo
stato della sicurezza nel mondo del lavoro e gli sforzi mondiali per
migliorarla. È, inoltre, previsto un summit di alto livello che
riunisce 50 autorevoli rappresentanti provenienti dal tutto il mondo
tra cui ministri, dirigenti di multinazionali, esperti di sicurezza e
salute sul lavoro e di sicurezza sociale di fama internazionale oltre
che rappresentanti dei lavoratori e degli imprenditori. Il summit
dovrebbe poi adottare una Dichiarazione sulla sicurezza e salute sul
lavoro destinata a diventare un punto di riferimento internazionale
sulle questioni legate alla sicurezza e salute sul lavoro.

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Imprenditore chiede risarcimento ad operai morti

Un risarcimento di 30 milioni di
euro è stato chiesto ai familiari dei quattro operai morti in
un’esplosione alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno e
all’unico sopravvissuto dai titolari dell’azienda dove avvenne
l’incidente. Le vittime lavoravano per una ditta esterna
impegnata in interventi di manutenzione. Nella richiesta di
danni Del Papa sostiene che l’esplosione sia stata provocata da un
erroneo uso della fiamma ossidrica.

La notizia è riportata dal Messaggero. La richiesta di
risarcimento sarà esaminata dal tribunale civile di Spoleto in
un’udienza fissata per il gennaio prossimo. «Preferisco non
commentare e lasciare il giudizio all’opinione pubblica» ha
detto oggi l’avvocato Dino Parroni che con il padre Sandro
rappresenta la vedova e il figlio del titolare della ditta di
manutenzione, anche lui tra le vittime dell’incidente.
Il risarcimento è stato chiesto in seguito a un accertamento
tecnico preventivo svolto in sede civile su richiesta della
stessa Umbria Olii dal quale emerge che la fiamma ossidrica non
doveva essere utilizzata per i lavori. Le conclusioni saranno
depositate in un’udienza fissata per il 15 luglio ma l’avvocato
Dino Parroni ha già sollevato diverse eccezioni al riguardo.
In sede penale è invece in corso l’udienza preliminare a
carico del titolare della Umbria Olii, Giorgio Del Papa. Una
decisione è attesa l’11 luglio prossimo.

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Ispettore del lavoro patteggia mazzetta e torna al lavoro

GROSSETO.
Nessuna inibizione dal pubblico impiego. Tradotto: Antonello Tosarelli
l’ispettore del lavoro di Rispescia che aveva chiesto e intascato una
mazzetta di 500 euro a un imprenditore edile romeno potrà tornare al
suo vecchio impiego. Basterà che l’ufficio provinciale dell’ispettorato
del lavoro, per il quale il 47enne lavorava da una decina di anni,
tolga la sospensione che aveva inflitto al proprio dipendente
all’indomani del blitz dei carabinieri. Era il 21 febbraio scorso e
militari di Orbetello filmarono il funzionario mentre intascava i soldi
che sarebbero serviti a chiudere un occhio su alcuni presunte
irregolarità all’interno del cantiere nel quale lavorava l’imprenditore
edile romeno.
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Terni: ci rimettono sempre gli operai

Il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo ci informa che un capoturno morto Giorgio Moretti ed altri cinque lavoratori dell’inceneritore ASM di Terni malati di cancro ai polmoni sia in qualche modo legata all’ambiente lavorativo. Inquisiti il Sindaco Raffaelli ed i vertici dell’azienda per omicidio colposo, lesioni colpose, disastro ambientale e truffa ai danni dello Stato.
Sembra che nel mirino della Procura di Terni ci sia anche l’ARPA Umbria, la quale avrebbe fornito dei dati che non collimano con quelli riscontrati dagli investigatori (vedere gli articoli allegati (1234).
Affiora alla memoria un vecchio detto umbro, piuttosto sanguigno, il quale recita: "…è inutile cagare sotto la neve…"

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Torino: ancora disperazione

Sfrattatato e senza lavoro, ha
minacciato di darsi fuoco davanti al municipio di Torino. Le
forze dell’ordine lo hanno convinto a desistere.
L’uomo, un sessantacinquenne, si è presentato questa mattina
con in mano due bottigliette di liquido infiammabile e un
accendino. E’ salito su una delle statue all’ingresso del
municipio ed ha minacciato di incendiarsi se non avesse potuto
parlare con il sindaco. Piu’ tardi ha incontrato Chiamparino ed
il suo vice Dealessandri.

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Ucciso dai datori di lavoro per una polizza sulla vita

Ci sarebbe il riscatto di circa un
milione di euro dietro l’omicidio del cittadino romeno Adrian
Joan Kosmin, 28 anni, il cui corpo è stato trovato carbonizzato
la mattina del 7 giugno scorso nella sua auto, in una stradina
di Cavaion Veronese (Verona), nei pressi del casello
autostradale Affi.
Per questo omicidio è stata sottoposta a fermo di polizia
giudiziaria dai carabinieri di Caprino Veronese (Verona) e dal
Reparto operativo di Verona, una coppia scaligera, lui di 34
anni e lei di 31. Sono accusati di omicidio volontario
premeditato e occultamento di cadavere. I due, secondo quanto si
è appreso, sono titolari di una ditta di autotrasporto presso
la quale lavorava il romeno. Quest’ultimo avrebbe stipulato un’assicurazione da circa 1
milione di euro il cui beneficiario sarebbe stata l’indagata.
La svolta dell’indagine dopo ore di serrato
interrogatorio davanti alla pm scaligera Giulia Labia. I due
indagati erano stati convocati dai carabinieri perchè
risultavano essere state le ultime persone ad aver visto Kosmin
in vita. Ad indirizzare i militari dell’Arma verso i due
veronesi, vi sarebbero le testimonianze di amici e familiari
della vittima. Dagli accertamenti svolti dai carabinieri
veronesi pare che i due abbiano narcotizzato il romeno,
portandolo poi con la sua Rovero 25 fino a Cavaion Veronese
(Verona). Qui la coppia avrebbe cosparso con un liquido
infiammabile la vettura, dando poi fuoco, mentre il romeno,
privo di sensi, era al posto di guida.
L’uomo è stato portato in carcere, mentre la donna, madre di
un bambino di pochi mesi, è stata posta agli arresti
domiciliari.

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Morti ed infortuni di giugno

Morti ed infortuni di giugno

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sabato 31 maggio presentazione Lavorare uccide

 

 

Sabato 31 maggio 2008 dalle ore 19.00 al LOA Acrobax – via della vasca navale (Viale Marconi)
Presentazione di Lavorare uccide di Marco Rovelli, ed. Bur, 2008

Ascolta la presentazione a Radiondarossa

Negli ultimi anni le vittime per incidenti sul lavoro sono state più di quelle occidentali in Iraq. Peggio di una guerra. “Morti bianche”, senza voce, relegate a poche righe sui giornali, miseri loculi anagrafici. Per queste vittime del silenzio, della negligenza e della violenza del lavoro Marco Rovelli intraprende un viaggio che tocca ogni angolo del Paese, in cui restituisce un volto e una dignità a chi è morto e una voce al dolore, alla rabbia, all’impotenza di chi è rimasto.

Interviene l’autore e il comitato contro le morti sul lavoro di Roma

Giornata a sostegno della realizzazione di un cortometraggio autoprodotto dedicato alle morti sul lavoro. Continua a leggere

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Doppio episodio di suicidio a Torino

 «Non riesco a trovare un lavoro
decente, con quello che mi danno non arrivo a fine mese». È
quanto ha detto M.C., 22 anni, agli agenti delle volanti della
Questura di Torino. Il giovane ieri pomeriggio ha tentato di
uccidersi con i gas di scarico della sua auto.
L’episodio è accaduto nei
pressi di via Reiss Romoli, alla periferia di Torino. Un
passante ha notato l’auto del giovane, parcheggiata in un luogo
isolato e insospettito ha avvisato il 113. Sul posto è
intervenuta una volante della polizia con un funzionario a bordo
che si è subito reso conto di quello che voleva fare il
giovane.
Attaccato al tubo di scappamento c’era infatti un tubo di
gomma, collegato all’abitacolo. Il funzionario si è precipitato
verso l’auto, ha aperto lo sportello ed ha tirato fuori il
ventiduenne. Trasportato in ospedale, non è in pericolo.
L‘episodio si è verificato a poche ore di distanza dal gesto
di Riccardo La Mantia, 20 anni, che temendo di essere licenziato
si è dato fuoco davanti alla ditta torinese per cui
lavora. Il ragazzo avrebbe compiuto il gesto dopo aver litigato con l’ex datore di lavoro. La Mantia è stato prima condotto all’ospedale "Maria Vittoria", poi trasferito al reparto ustionati del Cto di Torino. E’ in condizioni gravissime, con ustioni di secondo e terzo grado sul 95% del corpo. La prognosi è riservata. Ora il ragazzo è in coma farmacologico, intubato e sedato. Undici anni fa il padre si era suicidato nello stesso modo.

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Casalbertaun

E’ uscito il 27 aprile Casalbertaun un giornale autogestito dal quartiere di Casalbertone. All’interno anche un’articolo sul comitato e le morti sul lavoro.

casalbertaun03Web.pdf

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