18 aprile manifestazione a Taranto

Dopo la manifestazione del 6 dicembre, in occasione dell´anniversario della strage della ThyssenKrupp (5000 in piazza a Torino) l´assemblea nazionale della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro lancia un altro appello: il 18 aprile tutti a Taranto!
Il 2009 si è aperto con il solito tragico ritmo di morti e infortuni sul lavoro con cui si erano chiusi gli anni precedenti e, in poco più di due mesi, siamo già a quasi cento morti e migliaia di infortuni. La crisi economica e la precarietà dilagante creano le condizioni di sempre maggiore ricattabilità e instabilità lavorativa che costringe i lavoratori ad accettare condizioni di sfruttamento sempre maggiori. Il governo Berlusconi pensa agli aiuti alle imprese ed alle banche, mentre per i lavoratori non si prevedono neanche i fondi minimi per attuare le norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro o per salvaguardare i salari falcidiati dalla cassintegrazione. Continua a leggere

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Morire d’amianto

Il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio esprime le seguenti valutazioni sulla sentenza emessa il 27-3-2009, al termine del processo per la morte di Claudio Cerantola, operaio deceduto per mesotelioma pleurico, malattia contratta a seguito dell’esposizione all’amianto, durante la sua attività lavorativa.
In primo luogo riteniamo che la lotta sostenuta fin dal 2004, anno della morte di Claudio, per ottenere giustizia abbia sortito il notevole risultato di veder riconoscere che la morte di Claudio è dovuta a malattia contratta sul lavoro.
E’ questo un significativo passo in avanti ed il risultato della mobilitazione che in questi anni abbiamo mantenuto per costringere l’opinione pubblica all’attenzione sul tema delle morti da lavoro, in particolare per malattie professionali.
L’importanza di questo riconoscimento ufficiale, cozza tuttavia tremendamente con le assoluzioni di due dei datori di lavoro di Claudio e la lievità delle condanne per gli altri due datori di lavoro: a fronte dei 10 anni di reclusione complessivamente richiesti dal PM, il giudice ne ha comminati uno, cioè un decimo. Continua a leggere

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Su Vincenzo che si è dato fuoco in Campidoglio

E’ facile scrivere su un’agenzia stampa che un uomo disperato e senza  voce si è dato fuoco, che è un pregiudicato e faceva rapine, senza sapere il suo presente, fatto di anni di lavoro in un panificio con la sveglia che suona alle 3 del mattino, con i soldi del proprio stipendio che non bastano mai. Il suo recente passato ed il suo presente fatto di lotta per la casa e per la dignità che lo aveva portato finalmente, dopo anni vissuti in uno stabile vuoto ed abbandonato, in una casa popolare indegna come quelle di Ponte di Nona, che già cadono a pezzi, già si allagano, già sembrano un ghetto. Il presente di Vincenzo è stato
segnato dal licenziamento dal panificio in cui lavorava, 6 mesi fa, ed è soprattutto fatto di crisi e di disperazione, di un lavoro che non c’è, e di governi e banchieri che ci invitano a lavorare di più e a stringere i denti per andare avanti, mentre loro si regalano milioni di euro.
Vogliamo esprimere il nostro affetto e la nostra vicinanza a Vincenzo convinti che non lasceremo cadere nel vuoto il suo disperato appello, e che lotteremo insieme a lui contro questa società dei profitti e dell’indifferenza che vende e compra come merce troppi  Vincenzo, uomini e donne qualsiasi, bruciati dalle mani della crisi.


COORDINAMENTO CITTADINO DI LOTTA PER LA CASA
abitare@autistici.org

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Marzo: il problema è l’atterraggio

27 MARZO

ANCONA – Un operaio italiano di 45 anni ha
riportato un trauma cranico e altre ferite in un incidente sul
lavoro avvenuto stamani ad Ancona, presso un’azienda di
riparazioni meccaniche in via Albertini.
L’uomo sarebbe precipitato dal cestello di una gru, battendo
la testa
dopo un volo di circa quattro metri. Subito soccorso,
è stato condotto da un’ambulanza nell’ospedale regionale di
Torrette. 

OLBIA – Una motovedetta della Guardia costiera
ha soccorso, 25 miglia a Sud-Est di Olbia, un marinaio ghanese che si
era ferito ad una mano mentre lavorava all’interno della sala macchine
della nave da crociera ‘Splendid‘ del Gruppo Grandi Navi Veloci.
Nell’incidente l’uomo ha riportato l’amputazione di quattro falangi di
una mano. La Capitaneria di porto di Olbia, avuta notizia
dell’incidente, ha disposto l’intervento di una motovedetta con a bordo
personale medico.

26 MARZO

FERRARADue infortuni sul lavoro accaduti nella stessa famiglia, a distanza
di pochissimo tempo l’uno dall’altro. Il primo si è trasformato in
tragedia, il secondo ha rischiato di diventarlo. Sono circa le 11 di
ieri mattina quando Giovanni Grazzi, pensionato di 84 anni originario
di Bondeno, mentre sta arando un terreno agricolo in affitto in via
Montina a Casaglia, scivola con la ruota posteriore sinistra sul fango
e finisce con la macchina agricola dentro il canale alle sua spalle. Il
mezzo si capotta e l’anziano rimane schiacciato sotto il suo peso. Proprio mentre i militari stavano terminando di eseguire i
rilievi dell’incidente, vengono avvisati che a circa 300 metri dal
luogo della tragedia, in via Fiorile, stava per compiersene un’altra.
La nipote di Giovanni Grazzi, 46 anni, era finita a sua volta in un
canale mentre, intorno alle 12, stava guidando un carro di raccolta
della frutta.

BERGAMO – Un operaio bergamasco di 25 anni,
E.T., si è ferito in un incidente sul lavoro
alla Tenaris di Dalmine (Bergamo).
L’infortunio si è verificato nel reparto Fas-Pelligrino,
specializzato nella produzione di tubi speciali di grosso
diametro, generalmente usati nella costruzione di piattaforme
petrolifere.
Il giovane, residente a Medolago (Bergamo), stava
lubrificando alcuni macchinari quando ha inavvertitamente
appoggiato il piede tra la parte rigida e quella mobile del
saliscendi usato per la movimentazione dei tubi. Quando la
piattaforma si è abbassata, l’arto è rimasto schiacciato tra
le due sezioni dell’apparecchiatura e si è fratturato.
L’operaio è stato trasportato in ospedale, dove gli è stata
diagnosticata la frattura delle dita di un piede e la recisione
dei tendini
.
Nel frattempo, l’Asl ha disposto la chiusura del reparto fino
alle 6 di domani mattina, ponendo come condizione alla
riapertura dell’impianto il ripristino delle adeguate protezioni
che, secondo la Cgil, sarebbero inutilizzabili dal 23 marzo.

SERRA SAN QUIRICO (ANCONA) – Un operaio,
F.B., 51 anni, originario di Senigallia, è rimasto gravemente
ferito
in un incidente sul lavoro avvenuto in una cava della
Gola della Rossa, nel comune di Serra San Quirico. L’uomo, che
stava lavorando con una ruspa, è stato travolto da una frana.
Soccorso da un’eliambulanza, è stato trasferito con un codice
tre, quindi di estrema gravità, nell’ospedale regionale di
Torrette, ad Ancona, dov’è ricoverato in prognosi riservata.

OSIMO (ANCONA)– Un uomo di 47 anni, N.Z.,
è morto in un incidente sul lavoro mentre ad Osimo, insieme al
padre, stava smantellando un capanno agricolo. La struttura ha
improvvisamente ceduto travolgendolo. N.Z. è morto sul colpo.

FALERIA (VITERBO) – Un uomo di 65 anni,
Dante Casini, artigiano edile in pensione, è stato schiacciato
da alcuni blocchi di peperino che gli sono caduti addosso mentre
stava costruendo un muro nei pressi della sua abitazione a
Faleria, in provincia di Viterbo.
L’uomo è stato trasportato in eliambulanza del 118 al
policlinico Gemelli di Roma, dove è stato ricoverato in
prognosi riservata. Le sue condizioni sono state definite
gravissime dai medici che lo hanno in cura.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, nel pomeriggio,
mentre il pensionato era a bordo di una piccola ruspa, avrebbe
urtato un ponteggio sul quale si trovavano i blocchi di
peperino, che gli sono caduti dall’alto e lo hanno colpito al
capo e gli hanno schiacciato il torace. Il piccolo cantiere
edile è stato posto sotto sequestro.

SABBIO CHIESE (BRESCIA) – Un operaio è
morto
stamani in una cava, a Sabbio Chiese, in un incidente sul
lavoro.
L’infortunio è avvenuto intorno alle 11 e a quanto si è
appreso si tratterebbe di uno schiacciamento.
Sono intervenuti i sanitari del 118 – che hanno però potuto
constatare solo la morte dell’uomo, i carabinieri della
compagnia di Salò e i vigili del fuoco.

CAGLIARI – Incidente sul lavoro questa
mattina nel porto Canale di Cagliari. Un’autista della Cict, la
societa’ che gestisce lo scalo industriale, e’ rimasto travolto da un
container durante le operazioni di scarico di una nave. Le condizioni
dell’uomo, M.A., 50enne di Monserrato (Cagliari), non sono gravi. La
procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta coordinata dal pm di turno,
Danilo Tronci. I sindacati, intanto, dopo una breve riunione, hanno
proclamato 24 ore di sciopero denunciando il mancato rispetto delle
norme di sicurezza.

24 MARZO

BERGAMO – È ricoverato in gravi
condizioni
agli Ospedali Riuniti di Bergamo l’operaio bergamasco rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro in
una ditta di Lurano (Bergamo). L’uomo, 46 anni, residente a
Treviglio (Bergamo) è stato travolto da un muletto durante la
movimentazione di un carico di materiale nello stabilimento di
un’azienda specializzata nella lavorazione di lamiere. 

TORINO – Avrebbe compiuto 50 anni il
prossimo 6 novembre l’artigiano morto oggi a Torino mentre era
impegnato in uno scavo per collegare la condotta fognaria
centrale ad un condominio. Si chiamava Vincenzo Romano ed era
domiciliato a Nardò, in provincia di Lecce. L’uomo era impegnato in uno scavo per la rete fognaria.
All’improvviso, secondo una prima ricostruzione dell’accaduto,
lo scavo ha ceduto e l’uomo è stato sepolto vivo dalla terra.
Nell’incidente sarebbe rimasto coinvolto anche un altro operaio,
che però si sarebbe salvato
.

BARI – Un artigiano di 48 anni, Francesco
D’Ambrosio, di Bitritto, è in coma dopo essere caduto oggi
dalla balaustra di una casa dove stava montando infissi nuovi in
via Ligabue a Conversano. È successo poco prima di mezzogiorno.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo si è
sbilanciato e ha fatto un volo di circa quattro metri battendo
la nuca.
L’uomo, titolare di una ditta individuale, è stato subito
soccorso.

PERUGIA – Un operaio albanese di 49 anni
è rimasto ferito in seguito ad un incidente sul
lavoro verificatosi per il cedimento strutturale del solaio di una
abitazione in ristrutturazione a Sigillo, in provincia di Perugia.
L’incidente si è verificato intorno alle 7.15. L’operaio,
regolarmente assunto, è precipitato da un’altezza di circa tre metri.
Trasportato all’ospedale di Branca è stato ricoverato per la frattura
ad una vertebra
e è stato giudicato guaribile in un mese dai
sanitari.
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I Rancore con Le radici e le ali

Il 7 marzo in occasione di anno della sala prove Renoize ad Acrobax, i Rancore hanno presentato il loro Ep, Le radici e le ali, dedicato ad Antonio. Ascolta la canzone Le radici e le ali.
Di lavoro si muore perchè di precarietà si vive. Questo abbiamo scritto sui muri dopo la morte di Antonio.

Come noi, tanti altri hanno scritto in giro per le strade di Roma la rabbia per la sua morte. Le parole collettive di decine di persone che hanno urlato il loro dolore e che hanno messo sotto accusa, ancora una volta, questo sistema; abbiamo puntato il dito contro il mercato del lavoro, i suoi ritmi, i suoi ricatti. 

Ma anche contro chi ce lo impone, lo gestisce e lo progetta, contro chi lo comanda. La nostra rabbia è stata per la perdita di un compagno in mezzo in mezzo a decide di altri uomini e donne che, quotidianamente, perdono la vita sul lavoro, come in una guerra. La nostra rabbia è per aver perso un fratello, i suoi occhi, le sue parole e le sue passioni.

Questo disco, con tutte le sue canzoni, ci ha ispirato un sorriso, strappato lacrime ed acceso una passione perchè ci ha raccontato, come i migliori menestrelli, la nostra rabbia per quello che era successo ma, soprattutto, perchè ci racconta i sogni, le radici e le ali di Antonio.
Per questo a lui è dedicato. Ciao Antò.

Renoize project

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Danimarca: risarcite donne con tumore al seno

Risarcimenti per le donne che si
sono ammalate di tumore del seno per aver svolto il loro lavoro di
notte.

Lo ha deciso il Governo danese, sulla base delle conclusioni
dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), che ha
inserito il lavoro notturno fra i fattori di rischio cancro al pari di
steroidi, raggi ultravioletti e scarichi dei motori diesel
. Sono già
state risarcite 40 donne, mentre è stata rifiutata la richiesta di
pazienti con altri casi di tumore del seno in famiglia. Secondo gli
esperti dello Iarc – il ‘braccio’ dell’Organizzazione mondiale della
sanità per la ricerca oncologica – il lavoro notturno aumenta il
rischio di sviluppare questo tumore femminile, tanto che alla fine del
2007 è stato inserito nella lista dei ‘possibili’ agenti cencerogeni.
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Senza lavoro s’impicca a 52 anni

Il 18 marzo 2009 a Gravina in Puglia, non sapeva come mantenere la famiglia, un uomo di 52 anni e padre di tre
figli si è impiccato ad un albero del suo podere con un laccio di naylon.
Lo ha fatto perchè non aveva più un lavoro e non sapeva
come far fronte alle spese della famiglia. E’ l’unico
elemento certo che emerge dai colloqui avuti dai carabinieri
con i parenti dell’uomo, caduto in uno stato di confusione
dopo aver perduto il lavoro alcuni mesi fa. Aveva tentato
disperatamente un nuovo lavoro, ma non era andata bene.

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Mercoledi 11 Università RM3, media e morti sul lavoro

Di lavoro si muore perché di precarietà si vive!

Mercoledì 11 Marzo alle ore 15.00 presso la facoltà dell’Università Rome Tre Scienze Politiche Via Chiabrera 197 il comitato contro le morti e gli infortuni sul lavoro di Roma propone il secondo di un ciclo di dibattiti  che si terranno nelle Università romane, dedicato alle cause che portano ogni giorno ad almeno 4 morti e centinaia di feriti e invalidi sul lavoro nel nostro paese. Tema dell’incontro sarà il rapporto che i media hanno con il  gravissimo problema dei morti sul lavoro in Italia. Anche quando le tragedie vengono riportate nelle prima pagina, comunque, le vicende individuali finiscono per prevalere sull’analisi del problema, la cui reale dimensione continua a non essere valutata. Continua a leggere

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Bassano del Grappa e la Tricom/Galvanica

VENERDI’ 6 MARZO ore 21  ASSEMBLEA PUBBLICA, sala Bellavitis,  via Beata Giovanna, Bassano del Grappa (VI)
SABATO 14 MARZO MANIFESTAZIONE PUBBLICA-CORTEO, Piazza Garibaldi, Bassano del Grappa (VI), partenza ore 15.30

Operai bruciati o stritolati nei luoghi di lavoro, privi di sistemi di sicurezza o consumati da malattie professionali dopo aver respirato, per anni, cromo esavalente, piombo, amianto, cianuri, cvm….
Nel nostro paese la strage di lavoratori è senza fine. Infinita è anche l’ingiustizia che pesa sulle famiglie di chi è morto o si è gravemente ammalato.Processi con tempi interminabili, che si concludono con provocatorie prescrizioni, con indennizzi in denaro per ottenere il ritiro delle parti civili, con rimpalli e rinvii burocratici, omissioni……
La giustizia per i morti di lavoro in Italia è assente!
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L’attacco al diritto di sciopero è un attacco alla democrazia

Cub – Confederazione Cobas – SdL intercategoriale – Comunicato stampa

Il sindacalismo di base ha indetto una manifestazione nazionale a Roma
il 28 marzo e uno sciopero generale per il 23 aprile
anche per
difendere il diritto di sciopero e la democrazia sindacale

Con le nuove norme previste dal Governo sul diritto di sciopero si sta andando rapidamente verso un nuovo e pericolosissimo capitolo del più vasto tema della limitazione delle libertà sindacali e costituzionali, della democrazia nel mondo del lavoro e nella società.
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