Su Vincenzo che si è dato fuoco in Campidoglio

E’ facile scrivere su un’agenzia stampa che un uomo disperato e senza  voce si è dato fuoco, che è un pregiudicato e faceva rapine, senza sapere il suo presente, fatto di anni di lavoro in un panificio con la sveglia che suona alle 3 del mattino, con i soldi del proprio stipendio che non bastano mai. Il suo recente passato ed il suo presente fatto di lotta per la casa e per la dignità che lo aveva portato finalmente, dopo anni vissuti in uno stabile vuoto ed abbandonato, in una casa popolare indegna come quelle di Ponte di Nona, che già cadono a pezzi, già si allagano, già sembrano un ghetto. Il presente di Vincenzo è stato
segnato dal licenziamento dal panificio in cui lavorava, 6 mesi fa, ed è soprattutto fatto di crisi e di disperazione, di un lavoro che non c’è, e di governi e banchieri che ci invitano a lavorare di più e a stringere i denti per andare avanti, mentre loro si regalano milioni di euro.
Vogliamo esprimere il nostro affetto e la nostra vicinanza a Vincenzo convinti che non lasceremo cadere nel vuoto il suo disperato appello, e che lotteremo insieme a lui contro questa società dei profitti e dell’indifferenza che vende e compra come merce troppi  Vincenzo, uomini e donne qualsiasi, bruciati dalle mani della crisi.


COORDINAMENTO CITTADINO DI LOTTA PER LA CASA
abitare@autistici.org

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