SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS ! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 24/02/12‏

INDICE di MARCO SPEZIA

Samanta Di Persio-  FIGLI DELL’ AMIANTO

Slai Cobas- PERICOLO ALLA FIAT ALFA ROMEO DI ARESE: EVACUATI I 500 LAVORATORI DEL CENTRO TECNICO

Ancora in Marcia!- INCIDENTE SULL’ ALTA VELOCITA’: FRECCIAROSSA INVESTE CARRELLO LAVORI

Assemblea 29 Giugno- INFORMAZIONI SUGLI “INCONVENIENTI” IN FERROVIA

Si Cobas Cremona- SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE PRESSO LA BARTOLINI DI PARMA

Ancora in marcia!- STRAGE VIAREGGIO: DOMANI “ANCORA IN MARCIA” INCONTRA COMMISSIONE D’ INDAGINE MINISTERIALE

Grillo Peppone- FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA….REINTEGRO PER GLI OPERAI FIAT DI MELFI

Assemblea 29 Giugno- MORETTI E’ ORA DI ANDARE A CASA E AL . . . PROCESSO

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Da: Samanta Di Persio

Data: 20/02/2012 10.19

Ogg: FIGLI DELL’ AMIANTO

Casale Monferrato.”Sono Annamaria Giovannola.Ho cominciato a lavorare all’ Eternit nel 1955, avevo 19 anni. Per undici mesi ho lavorato con una cooperativa. Eravamo tantissime donne e uomini, facevamo turni dalle 5 alle 13, dalle 13 alle 21. All’ inizio prendevo 35 mila lire al mese, poi con le lotte sindacali e la scala mobile il salario è aumentato. (…) Dopo un anno fummo assunti dall’ Eternit. Non eravamo sempre nello stesso reparto, dove avevano bisogno ci mandavano. (…) Ricordo che gli uomini facevano i lavori più pesanti, mentre noi donne lavoravamo al reparto manufatti. Facevamo tutti pezzi per l’ edilizia. Per la prevenzione della salute non c’ era niente. Era impossibile lavorare con la mascherina quando divenne obbligatoria, lavoravamo a cottimo e la mascherina sarebbe stata di intralcio alla libertà dei movimenti, quando il sudore scendeva giù per il viso. Più lavoravi e più prendevi. Ad un certo punto misero dei filtri, ma li chiudevano e li riaprivano, non veniva fatta manutenzione. I primi anni c’ era un trenino che arrivava con il carico di amianto nella stazione che era in periferia. Una ditta scaricava il materiale, lo metteva sul carro merci e poi attraversava tutta Casale e arrivava allo stabilimento. L’ amianto veniva trasportato a cielo aperto. Dove passava il trenino, sicuramente perdeva qualcosa. Infine veniva scaricato vicino lo stabilimento. Gli uomini lo caricavano sul carrello e lo portavano dentro lo stabilimento. L’ unica protezione che indossavano noi donne era un fazzoletto in testa per proteggere i capelli, perché quando ci spogliavamo eravamo tutte grigie. Nel 1960 mi sono sposata e l’ anno dopo ho avuto una bambina. Allora avevamo già un permesso per allattare i figli. Lavoravo per tre ore, poi avevo un’ ora a disposizione per l’ allattamento. Tornavo a casa, nemmeno toglievo il grembiule perché il tempo passava in fretta. Chissà quanto amianto avrà mangiato mia figlia ! E poi a lavoro per altre tre ore. Dopo più di vent’ anni che lo stabilimento è chiuso, non sono morti solo i lavoratori, ma anche i parenti, i figli di chi lavorava all’ Eternit. Io ho lavorato fino agli ultimi anni di vita della ditta. Già dal 1975 mi fu riscontrata l’ asbestosi al 21 per cento, non sono andata via perché sapevo che ormai il danno ce l’ avevo e allontanarmi non sarebbe servito a tornare sana, anzi è una malattia che può solo peggiorare. Però potevo continuare a lottare con il sindacato per ottenere qualcosa in più. a all’ INAIL ti rendi conto dell’ ingiustizia di cui siamo vittime. (…) Ad alcuni colleghi, fino al mese prima di morire per mesotelioma, è stato raccontato che non c’ erano stati peggioramenti. Ora ho il 44 per cento di invalidità. Non solo ho difficoltà a camminare, ma non riesco ad affrontare nemmeno una semplice discussione da seduta, mi sento strappare in mezzo alla schiena. (…) C’ è voluta la pazienza dell’ INCA CGIL e dei sindacalisti Bruno Pesce e Nicola Pondrano, per avere i nostri diritti. Perché i padroni, sono sempre i padroni. Oggi ho sempre paura per mia figlia, nessuno può assicurarmi che sia salva”

(Tratto dal libro “Morti bianche” http://grillorama.beppegrillo.it/mortibianche/)

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Da: SLAI COBAS

Data: 20/02/2012 17.45

Ogg: PERICOLO ALLA FIAT ALFA ROMEO DI ARESE: EVACUATI I 500 LAVORATORI DEL CENTRO TECNICO

ALLARME ED EVACUAZIONE IMPROVVISA DI 500 LAVORATORI DEL CENTRO TECNICO FIAT DELL’ ALFA ROMEO DI ARESE.

La nuova caldaia era stata appena riavviata dopo un mese di STOP per la denuncia dello SLAI COBAS alla Procura per rischio avvelenamento. COSA STA SUCCEDENDO? Venerdì 17 verso le ore 10.30 è suonata la sirena di allarme nell’ area del palazzo del Centro Tecnico FIAT alla portineria centrale dell’ Alfa Romeo di Arese. Circa 500 lavoratori del Call Center e delle altre aziende Fiat e collegate dell’ Alfa Romeo di Arese sono scesi in strada e si sono allontanati dallo stabile. A detta dei dirigenti FIAT presenti sul posto l’ allarme sarebbe scattato per lo scoppio di una tubazione dell’ impianto di riscaldamento. Il 12 gennaio scorso la FIAT ha staccato il riscaldamento del palazzo del Centro Tecnico dalla Centrale Termica dell’ Alfa – la quale da sempre teleriscalda tutto il sito – ed ha messo in funzione una mega caldaia a metano appena costruita, non si sa come, perché e da chi autorizzata, dato che il palazzo era ad emissioni zero e che ad Arese negli scorsi anni si sono firmati e controfirmati vari accordi sull’ energia pulita con proprietari, regione, comuni e provincia. Il 14 gennaio lo SLAI COBAS ha presentato un esposto penale alla Procura di Milano e ai CC contro la FIAT denunciando che 500 lavoratori erano a rischio avvelenamento perché i fumi delle caldaie entravano direttamente nelle prese d’ aria dell’ impianto di condizionamento e dei ricambi d’ aria di tutto il palazzo e di tutti i 5 piani.I CC e la Procura della Repubblica di Milano sono intervenuti, le nuove caldaie FIAT sono state subito spente il giorno 16 gennaio ed è stato riallacciato il vecchio teleriscaldamento. In questo mese la FIAT ha alzato di qualche metro i camini e fatto vari lavori, non sappiamo di quale tipo. Il 16 febbraio, esattamente un mese dopo lo STOP, la FIAT – senza alcun preavviso ai lavoratori e ai sindacati – ha di nuovo e di soppiatto riavviato le nuove caldaie e subito c’ è stato un nuovo patatrac. Venerdì 17 scorso i lavoratori sono poi stati fatti rientrare al lavoro. Lo SLAI COBAS e le RSU della FIAT e delle altre aziende collegate del Centro Tecnico dell’ Alfa Romeo di Arese intimano però alla FIAT di non scherzare con la salute dei lavoratori. La FIAT deve ricollegarsi con la Centrale Termica o, comunque, deve mettere seriamente a norma l’ impianto con seri collaudi e con l’ eliminazione totale del rischio che i fumi entrino nelle prese d’ aria dell’ impianto di condizionamento e dei ricambi d’ aria del palazzo; attualmente non va bene né l’ ubicazione delle canne fumarie né la loro altezza, nonostante un qualche miglioramento a quest’ ultimo riguardo, dopo la denuncia dello SLAI COBAS.

Video Youtube sull’ evacuazione improvvisa di venerdì 17 febbraio 2012

Video Youtube sui fumi di un mese fa e sulla denuncia dello SLAI COBAS

Arese, 20 febbraio 2012

SLAI COBAS Alfa Romeo

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Da: ANCORA IN MARCIA !

Data: 21/02/2012 16.57

Ogg: INCIDENTE SULL’ ALTA VELOCITA’: FRECCIAROSSA INVESTE CARRELLO LAVORI

ancora IN MARCIA !

GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908

NESSUN FERITO MA SI E’ RISCHIATO UN DERAGLIAMENTO DAGLI EFFETTI DISASTROSI.

Le FS minimizzano parlando di “urto con un piccolo carrello” e vagheggiando responsabilità dei ladri di rame (come per l’ incendio della stazione Tiburtina). Sotto osservazione il corretto funzionamento del sistema “controllo traffico” denominato ERTMS e delle procedure di manutenzione. Incidente ferroviario sulla linea ad alta velocità tra Napoli e Roma. II treno Freccia Rossa 9610 proveniente da Napoli a diretto a Milano si è scontrato con un carrello adibito ai lavori di manutenzione tra Labico e Roma. Fortunatamente il treno non è uscito dai binari e quindi non ci sono stati feriti, ma solo un grande spavento per i macchinisti e i viaggiatori oltre a consistenti danni alle apparecchiature sottocassa del treno ed alla linea. La circolazione sulla linea a stata sospesa e ora a fortemente rallentata. Le cause dell’ incidente non sono ancora chiare – data anche l’ omertà imposta ai ferrovieri – ma i primi accertamenti sono indirizzati a stabilire l’ adeguatezza delle procedure di manutenzione e l’ efficienza del moderno sistema di controllo del traffico, ERTMS, che non avrebbe segnalato al treno la presenza del veicolo sui binari. Si affacciano dubbi sull’ efficienza e l’ affidabilità del sofisticato sistema alta velocità, il quale presenta una vulnerabilità nelle fasi di passaggio dal fermo del traffico per manutenzione a quello della “riattivazione” per il normale passaggio dei treni. Incidenti analoghi – scontro con carrelli per la manutenzione – sono già avvenuti su altre reti proprio al momento della riattivazione. Nelle prossime ore cercheremo di conoscere meglio le cause di questo mancato disastro ferroviario e i provvedimenti che le autorità preposte, in primis l’ Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria e il ministero dei Trasporti, adotteranno per evitare che possano ripetersi fatti analoghi.

21 febbraio 2012

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Da: Assemblea 29 Giugno

Data: 22/02/2012 11.21

Ogg: INFORMAZIONI SUGLI “INCONVENIENTI” IN FERROVIA

Ieri, 21 febbraio, altri due “inconvenienti” in ferrovia. Non li chiamano più neppure incidenti …Moretti docet. Ricordiamo sempre che il dottor Moretti nell’ audizione alla Commissione lavori al Senato, del 2 febbraio 2010, trattò la strage di Viareggio come uno “spiacevolissimo episodio”. Per questo “signore” il 29 giugno 2009 è stato un episodio, tra l’ altro “spiacevole”; non ha neppure il coraggio di pronunciare la parola incidente, figuriamoci disastro ferroviario o strage!Una rappresentazione della realtà proprio al di fuori della . . . realtà !E pensare che “amministra” un’ azienda come le ferrovie. Ieri, un incidente sull’ alta velocità: Freccia rossa investe carrello del servizio lavori a 300 km/h tra Napoli e Roma (nessun ferito, ma si è rischiato un deragliamento dagli effetti disastrosi); l’ altro incidente a Messina: frana sui binari, deraglia il treno. Feriti macchinista, capotreno ed alcuni viaggiatori. Deragliamenti a ripetizione (Catanzaro, Lucca . . .): allarme per il degrado delle linee secondarie.Inoltre ricordiamo che lunedì 27 febbraio alle ore 21.00 al DLF di Viareggio si tiene la prossima riunione aperta a tutti/e per discutere: andamento processuale, sicurezza in ferrovia, legge Viareggio, licenziamento Riccardo Antonini e Cassa di solidarietà, iniziative e solidarietà, varie ed eventuali.Il prossimo mercoledì, 29 di febbraio, come il 29 di ogni mese dal 29 luglio 2009, ci ritroviamo alla Casina dei Ricordi alle ore 23.15 per attendere l’ ora dell’ esplosione (ore 23.52) di fronte a via Ponchielli. Ricordiamo che alcuni giorni fa, nottetempo, la Casina è stata danneggiata, come altre volte, da inutili idioti.

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Da: SI COBAS Cremona

Data: Gio 23 Feb 2012 7:36 am

Ogg: SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE PRESSO LA BARTOLINI DI PARMA

Nel tardo pomeriggio di oggi è partito uno sciopero dei lavoratori delle cooperative operanti in due hub di Parma.

I lavoratori sono usciti dai cancelli e stanno attuando un blocco totale della lavorazione.

A fronte di 200 e passa ore mensili effettivamente lavorate vengono rilasciate buste paga da 200/300 euro ed il resto viene dato in nero.

Lavoro nero, contributi non versati, caporalato, ore non pagate, superfruttamento evasione fiscale . . .

Una nuovo episodio che evidenzia cosa sia nella sostanza il “sistema cooperative”.

Questa frontiera dell’ intermediazione di manodopera, che impiega il più delle volte lavoratori immigrati ed applica condizioni di lavoro pesantemente al ribasso, coniuga metodi ed investimenti mafiosi ad una elevata valorizzazione dei capitali investiti attraverso bassi salari ed una massiccia evasione fiscale.

Lungi dall’ essere sconosciuto, questo sistema è ampliamente adottato da tutte le grosse aziende della logistica e della grande distribuzione in particolare.

Alla Bartolini, come altrove, gli operai cominciano a sottrarsi ai ricatti e a vincere la paura, prendendo iniziative di lotta che squarciano il silenzio omertoso di un sistema che si regge sulla complicità tra imprese, istituzioni, mafiosi e sindacati confederali.

Parma, 21/2/2012

SI COBAS

Coordinamento Provinciale di Cremona

via Mazzini,24 – 26010 Bagnolo Cremasco (CR) presso lo Spazio Popolare La Forgia

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Da: ANCORA IN MARCIA !

Data: 23/02/2012 22.04

Ogg: STRAGE VIAREGGIO: DOMANI “ANCORA IN MARCIA” INCONTRA COMMISSIONE D’ INDAGINE MINISTERIALE

ancora IN MARCIA !

GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908

SICUREZZA FERROVIARIA, SULLE INDAGINI NECESSARIA MASSIMA TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE
CONTINUA IL NOSTRO IMPEGNO PER LA SICUREZZA, LA VERITA E LA GIUSTIZIA

Roma, 23 febbraio 2012

Domani pomeriggio una delegazione dell’ Associazione sarà ricevuta dalla Commissione ministeriale per l’ investigazione sugli incidenti ferroviari che sta indagando sul disastro ferroviario di Viareggio che, il 29 giugno del 2009, causò 32 vittime e centinaia di feriti.
Il decreto 162/07, che ha istituito questo Organismo, prevede infatti la massima trasparenza nella conduzione delle indagini che sono finalizzate esclusivamente all’ accertamento delle cause tecniche, non delle responsabilità, ed all’ individuazione di raccomandazioni migliorative per le imprese ferroviarie. Abbiamo chiesto di conoscere l’ attività che l’ Organismo investigativo sta svolgendo per contribuire, come prevede la legge, alla sua attività, presentando, eventualmente, osservazioni alla relazione finale proprio sulla base della nostra esperienza. Il treno che ha causato la strage a Viareggio poteva deragliare ovunque: per questo le cause specifiche di quella tragedia e la sicurezza ferroviaria in generale sono temi che riguardano non solo i familiari delle vittime ed i ferrovieri ma la generalità della popolazione.

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Da. Grillo Peppone

Data: 24/02/2012 2.46

Ogg: FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA….REINTEGRO PER GLI OPERAI FIAT DI MELFI !!!

Ho da poco terminato dal condurre treni….. ma necessita dare la buona notizia.Da ex operaio metalmeccanico licenziato nel 1981 da una piccola impresa (niente articolo 18) esprimo soddisfazione e solidarietà di lavoratore. W la certezza del diritto!!!!

Buona Vita

Giuseppe Grillo

Macchinista ferroviere di Gucciniana memoria….

“Ero un combattente che non ha avuto fortuna nella lotta immediata, e i combattenti non possono e non devono essere compianti, quando essi hanno lottato non perché costretti, ma perché così hanno essi stessi voluto consapevolmente”.

Antonio Gramsci

http://www.fiom.cgil.it/stampa/2012/c_12_02_23.htm

http://www.repubblica.it/economia/2012/02/23/news/fiat_melfi_i_3_licenziati_vincono_il_ricorso-30383344/?ref=HREC1-15

http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/443741/

http://www.unita.it/economia/giudice-a-fiat-no-a-licenziamento-sindacalisti-1.384974

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/23/fiat-melfi/193323/

http://www.corriere.it/economia/12_febbraio_23/licenziamenti-fiat-melfi-accolto-ricorso-fiom_b9e5e802-5e2a-11e1-ab06-25238cfc8ce3.shtml

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Da: Assemblea 29 Giugno

Data: 24/02/2012 14.34
Ogg: MORETTI E’ ORA DI ANDARE A CASA E AL . . . PROCESSO

Fin dal primo momento abbiamo definito quanto avvenuto a Viareggio il 29 giugno 2009 una strage annunciata per i tanti incidenti avvenuti precedentemente e per non essere stati presi in alcuna considerazione. Una strage che ha bruciato vive 32 persone e distrutto intere famiglie che riposavano nelle proprie abitazioni. Fin da subito abbiamo indicato i veri responsabili di una simile strage e denunciato che niente fosse stato fatto per evitare questa immane tragedia.L’ Amministratore delegato del Gruppo delle Ferrovie dello Stato italiane, ing. Mauro Moretti, immediatamente alla strage, dichiarò: “la colpa non è nostra perché il vagone è tedesco e la sua manutenzione non spetta a noi” !Inoltre aggiunse: “le ferrovie italiane sono le più sicure d’ Europa”, “quando in ferrovia avviene un incidente sembra sia cascato il mondo” e “l’ incidente è stato uno spiacevole episodio”. Il Direttore dell’ ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovia), ing. Alberto Chiovelli, incontrato dall’ Associazione dei familiari e dai Comitati costituiti dopo il 29 giugno, il 9 aprile 2010 a Firenze nella sede nazionale dell’ ANSF, dichiarò, dopo aver detto che da quel 29 giugno 2009 avevano imparato molto, che: “Il disastro del 29 giugno di Viareggio poteva essere evitato”. Queste dichiarazioni e il susseguirsi di altri incidenti, di altri ferrovieri morti sui binari, di altri “inconvenienti” (come vengono definiti in gergo aziendale), ci hanno “costretto” ad ipotizzare reati che vanno ben oltre l’ omicidio volontario con “dolo eventuale”. Se una strage poteva (e doveva) essere evitata vuol dire che i proprietari, i presidenti, gli amministratori delegati delle società coinvolte (e responsabili) si erano ben rappresentati il fatto, nel senso che avevano la chiara rappresentazione di ciò che sarebbe potuto avvenire e si erano ben guardati dall’ intervenire. Non avevano, ovviamente, immaginato l’ enormità del numero delle vittime, ma gli incidenti precedenti e quelli successivi mostrano la criminale irresponsabilità e l’ accertata omissione (dolosa) di norme e cautele da adottare per garantire e tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini e dell’ intera collettività. E niente hanno fatto (e stanno facendo) per evitare altre stragi. Gli stessi dati forniti dal direttore dell’ ANSF confermano questa triste e tragica realtà. Già a suo tempo avevamo messo in evidenza la posizione del direttore ANSF (“la strage poteva essere evitata”) e dell’ AD Moretti (“siamo le ferrovie più sicure d’ Europa” e nei giorni scorsi ha aggiunto: . . . “e le più efficienti del mondo”. Delirio dell’ onnipotenza!). Se i dati rispondono alla realtà e non vi è motivo per dubitarne, vengono confermate ancora una volta le bugie e le falsità del dottor Moretti. Il Moretti-pinocchio è ora che rassegni le dimissioni: ferrovieri, pendolari, viaggiatori, familiari delle vittime, cittadini . . . non ne possono proprio più delle sue fesserie (dette e commesse).

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