Per Bruno Bellomonte

Per Bruno Bellomonte oltre al danno la beffa. Dopo un ingiusta carcerazione preventiva, ora il licenziamento.
Infatti Bellomonte era stato arrestato il 10 giugno scorso poco prima del G8 in Sardegna (poi spostato a L’Aquila) in una dubbia operazione dallo scopo preventivo senza prove né indizi reali e resta ancora in attesa di giudizio.
Bruno è un ferroviere capostazione a Sassati, un militante delle lotte in Sardegna tra i più stimati e conosciuti per antica militanza sociale e sindacale. E’ un personaggio pubblico che non ha mai avuto niente da nascondere attualmente
anche candidato a sindaco a Sassari. Continua a leggere

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Aprile: il cantiere della morte

30 APRILE

BERGAMOA Grassobbio, alla ditta Tgl, un operaio di
56anni è caduto da un trabattello sul quale si trovava per pulire i
vetri della ditta stessa. L’uomo, per cause in via di accertamento, ha
perso l’equilibrio ed è precipitato da un’altezza di tre metri. Nella
caduta il 56enne ha riportato delle fratture: soccorso dai colleghi,
l’uomo è stato trasportato in ambulanza all’opedale Bolognini di Seriate
dove è stato ricoverato. Nel pomeriggio in una ditta di Mozzanica, in via
Mattei, un operaio è rimasto gravemente infortunato. L’uomo, per cause
in accertamento da parte dei carabinieri e dai tecnici dell’Asl, è
rimasato schiacciato da una sbarra di ferro che lo ha colpito
all’altezza dell’addome. Nell’urto, oltre a un trauma da schiacciamento
l’operaio ha riportato fratture multiple alle costole e alle gambe.
Ricoverato a Treviglio, il ferito è stato sottoposto a intervento per
ridurre le fratture: la prognosi è di una quarantina di giorni.

FABRICA DI ROMA (VITERBO) – Un operaio
romeno di 50 anni è caduto da una impalcatura alta circa cinque
metri mentre stava lavorando in un cantiere edile a Fabrica di
Roma, in provincia di Viterbo. È rimasto gravemente ferito ed
è stato trasportato in eliambulanza al policlinico Gemelli di
Roma, dove è stato ricoverato in prognosi riservata.
Secondo quanto si è appreso, l’uomo avrebbe riportato un
violento trauma cranico e alcune fratture.
Sulle cause dell’incidente sono in corso accertamenti da
parte dei carabinieri di Civita Castellana e del servizio
prevenzione infortuni della Asl di Viterbo.

BARI – Il responsabile del servizio
prevenzione e protezione del Policlinico di Bari, Michele
Camporeale, di 51 anni, è morto in un incidente sul lavoro
mentre stava ispezionando a Bitonto (Bari) il tetto di un
capannone in disuso dove si sospettava ci fosse amianto.
L’uomo, nonostante avesse un’imbracatura, è precipitato dal
tetto del capannone dopo il distacco di una parte della
copertura della struttura: ha quindi fatto un volo di una decina
di metri sotto gli occhi di alcuni suoi collaboratori che si
trovavano a terra. A quanto si è saputo, il sopralluogo era
stato chiesto da un’impresa del complesso ‘Città mercato’ che
intendeva verificare, così come prevede la legge, se sul tetto
del capannone di proprietà ci fosse amianto.
Sul posto sono al lavoro carabinieri, soccorritori del 118 e
funzionari dello Spesal. 
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Video su Salvatore Palumbo

Guarda il video sulla storia di Salvatore Palumbo. Da un anno e mezzo circa Salvatore Palumbo si batte contro un ingiusto licenziamento messo in atto dalla Fincantieri di Palermo. Per sette anni è sempre stato attivo all’interno della fabbrica, battendosi per la sicurezza sul lavoro, denunciando tutto quello che non andava e subendo per questo negli anni diversi “provvedimenti disciplinari” tesi ad impedire questa sua lotta. Da quando è stato licenziato ha continuato a portare avanti la sua battaglia anche fuori della fabbrica con diverse iniziative pubbliche. Questa la sua storia.

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24 aprile “staffetta “ Civitavecchia – Montalto: morti del lavoro e nucleare , mai più !

Quest’anno il 24° anniversario di Cernobyl – la catastrofe della centrale nucleare , che da quel 26 aprile 1986 ha procurato oltre 50000 morti e 6.000.000 di contaminati  tra Bielorussia,Russia,Ucraina e Europa, tra cui l’Italia – è vissuto anacronisticamente con il ritorno al nucleare deciso dal governo Berlusconi, in netto contrasto e dispregio della volontà popolare espressa nel 1987 con il plebiscitario referendum antinucleare.
Il governo di centrodestra, incurante degli enormi costi ( oltre 32 miliardi di euro x 4 centrali), della pericolosità degli impianti,delle scorie e dei gravosi danni alla salute per le presenti e future generazioni, ha deciso questa ulteriore “ grande opera” inutile! Continua a leggere

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Primo contest di fotografia Antonio Salerno Piccinino


Raccontare la crisi comincia da uno sguardo.
Contest di fotografia dedicato ad Antonio Salerno Piccinino
Il festival indipendente di fotografia OCCHI ROSSI e il Comitato contro le morti sul lavoro propongono un Contest di Fotografia sul vasto tema del clima di crisi che stiamo tutti attraversando per rifletterlo con un linguaggio fotografico.
Il Contest è dedicato alla memoria di Antonio Salerno Piccinino.
Il materiale fotografico raccolto servirà a produrre: uno slideshow che verrà proiettato durante il Festival OCCHI ROSSI; una mostra fotografica che rimarrà nella disponibilità del Comitato no morti sul lavoro
e che verrà fatta girare nei contesti e nelle situazioni ritenute
idonee, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno della crisi
e sulle sue conseguenze.

Per partecipare riempi il form qui

Leggi il tema del contest…. Continua a leggere

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Pasqua con chi vuoi, pasquetta al lavoro

Ecco le conseguenze degli accorsi siglati dalla stessa Cgil. Da una inchiesta recente operata nel commercio, si evince che le aperture nei giorni festivi non sono sufficienti a recuperare clienti e guadagni. Anzi, a guardare bene i dati,le associazioni padronali sopravvalutano i benefici delle domeniche lavorative dimenticando che (vedi supermercati) la crescita degli affari domenicali contrasta con minori incassi nei feriali. Ma la logica del lavoro nei giorni festivi non si limita solo alle domeniche, ecco cosi’ arrivare ordini di servizio che impongono il lavoro perfino nei giorni di pasquetta.
A scanso di equivoci, è giusta la protesta contro le domeniche lavorative, ma se la protesta arriva dalle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto accordi sul lavoro domenicale, questa protesta diventa solo velleitaria perchè non esiste coerenza alcuna tra i principi e le pratiche seguite. Continua a leggere

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Marta: non numeri ma persone

"Forse aveva trovato il ragazzo, sognava di farsi una famiglia. Per quello sperava di trovare un’occupazione stabile, che le garantisse uno stipendio e qualche soddisfazione con un lavoro consono ai suoi studi". Le parole di un padre per descrivere i sogni di una ragazza che non sogna più, impeditole da una maledetta macchina di un’azienda nella quale lavorava a nero. Parole che lasciano spazio alla sola immaginazione, che risuonano come un rimpianto per l’ennesimo omicidio sul lavoro. Marta, 22 anni, era diplomata in lingue e aveva deciso di trovarsi un lavoretto per non rimanere a casa. Un lavoretto in attesa di trovare qualcosa di meglio, di stabile. Così aveva trovato lavoro nell’azienda avicola Gerlo a Pierve del Cario, in provincia di Pavia, dove confezionava uova a 5 euro l’ora. Continua a leggere

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Marzo: ribaltato e colpito in pieno

31 MARZO

PERUGIA – Un muratore di 38 anni, romeno, è
rimasto ferito, mentre stava lavorando in un cantiere
edile nella zona di Ponte Pattoli.
Le modalità e le cause dell’incidente sono ancora in corso
di accertamento da parte dei carabinieri della compagnia di
Perugia. L’uomo, che è stato ricoverato all’ospedale di
Perugia, ha riportato fratture varie e lesioni giudicate
guaribili in 40 giorni.
Sul posto, oltre ai carabinieri, è intervenuto personale
dell’Asl 2 di Perugia, ufficio prevenzione e sicurezza.
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Non numeri ma persone

Il comitato contro le morti sul lavoro di Roma presenterà nel mese di Marzo a Roma la mostra fotografica "Non numeri,ma persone" dell’Associazione per la sicurezza nazionale Ruggero Toffolutti di Piombino. Per le agenzie di stampa sono morti bianche, per l’Inail numeri, come se queste morti fossero il frutto della casualità o della sfortuna. Questa mostra vuole ridare un volto, un nome e un cognome a chi tutti i giorni muore perchè vittima dello sfruttamento e di chi fa della sicurezza sul lavoro solo uno slogan propagandistico. La mostra, accompagnata anche da un’installazione a cura di Eraldo Ridi è composta da fotografie, scelte dai familiari delle vittime sul lavoro durante la loro vita quotidiana. Si tratta di 28 foto che non danno un volto a tutte le persone morte ma che vuole comunque essere un primo passo per cominciare ad urlare che non vogliamo rientrare in nessuna statistica nè tanto meno essere sacrificati per superare la crisi. Tra le 28 fotografie della mostra ci sono anche quelle di Antonio Salerno Piccinino, pony express morto il 17 Gennaio 2006 e Anthony Harold Forsythe, operaio di Rfi morto la notte tra il 9 e il 10 Dicembre 2007. Per non dimenticare.
Programma
19-26 marzo Ex Cinema Volturno – Via Volturno n°37
*28 marzo – Dibattito "La salute e la sicurezza sul lavoro nel
tempo della crisi" interverranno Fabrizio Ricci autore del libro "Se la
colpa è di chi muore", Claudio Petrelli (Ispettore del Lavoro),
Associazione Ruggero Toffolutti di Piombino, Vincenzo Di Nucci,
presidente associazione tecnici della prevenzione, Comitato contro le
morti sul lavoro di Roma presso la Libreria Rinascita – Viale Agosta 36.

28 marzo – 4 aprile Libreria Rinascita – Viale Agosta 36
GUARDA LE FOTO
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Troppi infortuni sul lavoro tra gli immigrati

Le stime INAIL sono esplicite: nel 2008 gli incidenti dei lavoratori
stranieri residenti in Italia sono stati 143mila, con 189 casi mortali.
Il 57% delle denunce complessive pervenute all’Istituto si è concentrato
in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Roma ma in crescita sono anche
gli incidenti registrati in Toscana. Continua a leggere

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