Una strage silenziata

Da Notizie radicali

Dall’inizio dell’anno ci sono stati 428 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne oltre 750 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Erano 371 sui luoghi di lavoro il 31 agosto del 2010, l’aumento è del 13,30 per cento.

L’agricoltura ha già avuto 137 morti e registra il 32 per cento di tutti i decessi sui luoghi di lavoro. Gli agricoltori, come tutti gli anni, muoiono per la maggioranza in tarda età, schiacciati da trattori killer spesso senza protezioni che si ribaltano. Dall’inizio dell’anno, solo sui campi, sono già 90 i morti provocati da questa autentica bara in movimento. Da soli gli agricoltori schiacciati dal trattore sono il 21 per cento di tutti i morti sul lavoro. Poi a questo terrificante numero di vittime occorre aggiungerne altre tra le persone che incautamente sono a bordo del trattore con il guidatore: poi ci sono altri morti sulle strade, quando il mezzo si scontra con automobilisti e motociclisti. Di queste vittime la maggioranza ha oltre 65 anni. Spesso questi anziani non sono in buono stato di salute per guidare un mezzo così pericoloso in un territorio in pendenza come quello italiano. Diverse vittime hanno addirittura oltre ottanta anni. A morire nell’indifferenza generale sono i nostri padri e i nostri nonni. I morti sui luoghi di lavoro con oltre 65 anni sono quasi un terzo di tutte le vittime sul lavoro e moltissimi lavorano nell’agricoltura. Per salvare molte vite, sarebbe opportuno obbligare ad intervenire sulla cabina del trattore, in modo tale da non permettere al guidatore di essere sbalzato fuori in caso di manovra errata. Sarebbe opportuno sottoporre gli anziani agricoltori anche ad una visita medica d’idoneità alla guida, anche se si guida il mezzo in terreni di proprietà. Con queste misure tantissimi familiari di agricoltori non piangerebbero più la morte di un proprio caro.

Dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro.

L’edilizia ha già avuto dall’inizio dell’anno 116 vittime sui luoghi di lavoro e rappresenta il 27,1 per cento sul totale, le morti in edilizia sono dovute soprattutto a cadute dall’alto. Le vittime sono per la maggior parte giovani edili meridionali e stranieri anche nei cantieri del nord.

Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono 47 con il 11,45 per cento sul totale. I romeni sono oltre il 40 per cento tutti i morti sui luoghi di lavoro tra gli stranieri. L’industria ha già avuto 42 morti con il 9,6 per cento. L’autotrasporto 30, con l’ 8,4 per cento. I giovani militari morti in Afghanistan sono già 6 dall’inizio dell’anno e 41 dall’inizio della missione.

Le regioni in testa a questa triste classifica per numero assoluto di morti è la Lombardia con 49 vittime sui luoghi di lavoro. La provincia di Brescia 13 vittime è anche quest’anno. La provincia di Brescia è ad oggi, come l’anno scorso (21 morti) la prima in Italia in questo triste primato. Un andamento molto peggiore della provincia di Milano che ha moltissimi abitanti in più e che registra 11 morti. Occorre ricordare che però la Lombardia ha più del doppio degli abitanti di qualsiasi altra regione italiana. E questo, a nostro parere, è l’unico parametro valido per valutare correttamente l’andamento di una regione. Resta l’anomalia di Brescia che inspiegabilmente ha tantissime vittime sui luoghi di lavoro.

La Regione Emilia Romagna con 35 morti risulta purtroppo prima in questa triste classifica come numero di morti in rapporto agli abitanti (Provincia di Bologna 8). La Sicilia con 34 morti risulta dopo l’Emilia Romagna seconda in rapporto al numero di abitanti. Ragusa e Catania 7 morti, Messina e Trapani 5. Il Veneto, con 31 morti, come l’anno scorso si sta confermando tra le grandi regioni, una di quelle con il più alto numero di morti sui luoghi di lavoro. Le province di Padova, Vicenza, Venezia e Rovigo hanno ciascuna 5 morti. Nonostante la terribile tragedia della Thyssen e dopo un calo costante delle vittime che si registrava da quel tragico evento, anche la provincia di Torino ha già 10 morti sui luoghi di lavoro e il Piemonte 29: il Piemonte ha già superato il numero di vittime dell’intero 2010 (28 morti). Anche la Toscana, una delle regioni che ha avuto negli ultimi anni un andamento molto positivo rispetto alle altre, sta avendo quest’anno un numero consistente di vittime, già 28 contro le 29 dell’intero 2010.
Peggioramento anche nella Regione Lazio che ha avuto moltissimi morti in pochi giorni, le vittime sono diventate 26. Anche la Provincia di Roma dopo un andamento molto positivo, registra un aumento dei morti sui luoghi di lavoro, sono 8 dall’inizio dell’anno contro le 20 dell’intero 2010. Le province di Bolzano 11 morti, Chieti 9, Savona, Napoli, Latina e Lecce 7 morti. L’Aquila e Bari 5. In agosto ci sono stati 49 morti solo sui luoghi di lavoro, a luglio 53 morti, a giugno 57, a maggio 51 e in aprile 45. Moltissimi morti sono dovuti alle condizioni climatiche, soprattutto per le categorie che svolgono i lavori all’aperto quali l’edilizia, l’agricoltura, la manutenzione stradale, l’autotrasporto ecc… per queste categorie con un po’ di buona volontà da parte di tutti è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno aumentando la prevenzione ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi legate alle condizioni del tempo. E’ già possibile sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci, in determinate province, un aumento delle vittime per questi lavoratori, ed è per questo che siamo a segnalarvi un blog di Meteorologia che, con la nostra collaborazione, fa previsioni del tempo mirate alla prevenzione dei gravi infortuni sul lavoro per i lavoratori che operano all’aperto, e anche per l’itinere.

Questi lavoratori, spesso rischiano la vita quando vanno o tornano dal lavoro: a causa di turni pesanti in orari dove si dovrebbe dormire. In questi casi le condizioni del tempo sono determinanti. I grafici elaborati col materiale raccolto nel corso di questi 4 anni e le condizioni meteorologiche danno una situazione abbastanza chiara e attendibile sui rischi che si corrono. Oltre le previsioni del tempo, sempre utili per tutti i lavoratori, il blog segnala quali sono le province più a rischio, situazione che si verifica in particolari condizioni atmosferiche. Nei mesi estivi tutto il Paese ha un rischio molto elevato, ma in alcune giornate i rischi sono maggiori. Molto pericolosi i giorni successivi a periodi persistenti di maltempo. I lavoratori che operano all’aperto, o che sono sulle strade nelle province evidenziate nelle giornate ad ALTO RISCHIO, debbono prestare la massima attenzione nei giorni segnalati.

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