Tragedia di Marcinelle: l’ipocrisia della commemorazione CISL

Da no al carbone

L’otto agosto di 54 anni fa 262 lavoratori perdono la vita in una miniera di carbone nei pressi di Charleroi, in Belgio. Per la maggior parte sono immigrati italiani.  Oggi la CISL commemora quelle vittime con un comunicato (leggi) che se messo in relazione con quella che è l’attuale azione politica del sindacato risulta pura ipocrisia. Infatti FLAEI/CISL
(in buona compagnia di UILCEM e FILCTEM) non perde occasione per
sostenere con una solerzia a dir poco sospetta, tutte le riconversioni a
carbone o i progetti per nuovi impianti a carbone che vengono proposti
in Italia.
Dallo stesso comunicato CISL: "…nella consapevolezza che questo
dramma deve essere di monito per tutti, poiche’ gli emigranti, come
anche gli italiani all’estero, sono portatori di ricchezza, di valori
culturali e di tradizioni. "

Chiediamo all’autore del comunicato: come mai dimentica le tante migliaia di lavoratori che muoiono ancora, ogni anno, nelle miniere di carbone, quello stesso che alimenta i "preziosi" impianti?La risposta è tristemente scontata: sono vittime sacrificabili per il
lucro dei potentati energetici; per le "morti bianche" nelle miniere di
carbone attuali non c’è interesse o memoria, ricordarle striderebbe in
modo evidente con l’azione del sindacato, piegato e asservito agli
interessi dei padroni.

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