Morti marzo

Inizia con un’ennesima tragedia sul lavoro anche questo mese di marzo.

31 marzo

CASERTA – Un operaio edile di 39 anni è morto precipitando da un’impalcatura di un cantiere nel centro della città, in corso Trieste. Si chiamava Michele Sposito De Lucia. L’operaio era impegnato assieme ad altri muratori nella ristrutturazione di un edificio ed è caduto da un’altezza di 20 metri. Il manovale, dopo la caduta, è stato trasportato in ambulanza in ospedale, dove gli sono state riscontrate fratture multiple in varie parti del corpo. Nonostante l’intervento dei medici, è morto dopo un paio d’ore.

NAPOLI – Un giovane operaio, Mauro Delle Donne, è morto in serata all’ospedale «Loreto Mare» di Napoli. L’operaio era rimasto ferito, insieme ad un collega, nel primo pomeriggio a causa del capovolgimento di un cestello elevatore nel quale stavano lavorando all’interno di un cantiere edile di Ponticelli, alla periferia orientale di Napoli. Le condizioni di Delle Donne sono apparse subito molto gravi: il giovane è deceduto qualche ora dopo il ricovero.

TERAMO – Un operaio di 44 anni è morto cadendo da un’altezza di circa 20 metri, durante lavori di smantellamento di una fabbrica. Ioann Mariciuk, romeno, era impegnato con due colleghi nel capannone ex Aquila d’Oro, ora di proprietà del gruppo Malavolta, quando è precipitato nel vuoto. Portato in ospedale, è arrivato già morto per il gravissimo trauma cranico riportato. Insieme ai colleghi, il romeno stava rimuovendo macchinari e altro materiale. Non è chiara la dinamica: non si sa se abbia perso l’equilibrio mentre tagliava qualcosa o se sia stato colpito da un oggetto caduto dall’alto.

VERONA – A perdere la vita è stato un agricoltore rimasto schiacciato dal trattore con cui stava lavorando nella campagna di Vestenanova. Angelo Siviero, 75 anni, era uscito per lavorare nei campi quando il mezzo si è improvvisamente ribaltato. Sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri.

30 marzo



SAMBUCA DI SICILIA (AGRIGENTO) – Un operaio disoccupato di Sciacca si è cosparso di liquido infiammabile nella sua auto e si è dato fuoco. E’ la ricostruzione fornita dai carabinieri dalla compagnia di Sciacca sulla morte di Giovanni La Greca, 38 anni, il cui corpo carbonizzato è stato trovato nelle campagne di Sambuca di Sicilia. I militari ritengono che non siano dubbi sulla dinamica della tragedia e sul suicidio. L’uomo, secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori, era depresso per problemi economici e prima di uscire di casa aveva espresso le proprie preoccupazioni e nervosismo, per questo motivo, ai suoi familiari. Poco dopo la tragedia. 


27 marzo



FIRENZE – Non ce l’ha fatta Massimo Ronchetti l’ingegnere di 34 anni, di Modena, precipitato dal tetto di un capannone industriale a Cascine di Buti (Pisa), dove stava lavorando all’installazione di alcuni pannelli solari. L’uomo è morto questo pomeriggio, intorno alle 18,30, all’ospedale Santa Chiara di Pisa a causa delle gravi lesioni. Nella caduta, avvenuta da un’altezza di circa 7,50 metri, il giovane professionista aveva riportato fratture e traumi contusivi gravissimi in molte parti del corpo e una forte emorragia cerebrale.



MONTECATINI TERME (PISTOIA) – È ricoverato in gravi condizioni all’ospedale fiorentino di Careggi un impresario edile di 58 anni, caduto questa mattina da un’impalcatura in un cantiere a Borgo a Buggiano (Pistoia). L’uomo, caduto da un’altezza di un paio di metri, ha sbattuto la testa su un muretto e in un primo momento è stato ricoverato all’ospedale di Pescia. 

CHIETI – Un operaio di 52 anni di Bucchianico, Giustino Torello, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Pescara dove è stato portato con l’elisoccorso, dopo essere caduto dal primo piano della sua abitazione mentre cercava di installare una ringhiera. L’uomo, in base ai primi accertamenti effettuati dai Carabinieri, al momento dell’incidente era da solo. Le sue condizioni sono apparse subito gravi agli operatori del 118 giunti sul posto per prestargli i primi soccorsi. Due le possibili dinamiche dell’accaduto: l’uomo si trovava sul balcone al primo piano e, mentre cercava di installare la ringhiera nuova di ferro, lunga circa due metri e mezzo, è caduto al suolo schiacciato dalla ringhiera stessa. La seconda ipotesi è che l’operaio si trovasse a terra a manovrare la carrucola con la quale stava tirando su la ringhiera e quest’ultima si sia sganciata travolgendolo.


VITTORIA (RAGUSA) – Il tunisino morto per una scarica elettrica stava lavorando in una serra di Acate (Rg). Dalle prime indagini condotte dalla polizia è emerso che l’uomo, dell’apparente età di 45-50 anni, si trovava all’interno di una serra per prodotti ortofrutticoli in contrada Dirillo, quando è stramazzato al suolo per gli effetti di scariche elettriche. L’ipotesi più probabile è che un fulmine, abbattutosi nella zona, abbia creato all’interno della struttura un campo magnetico che ha colpito il lavoratore a contatto con tubature metalliche contenenti anche fili dell’elettricità. I connazionali del tunisino, che lo hanno soccorso, hanno detto di non conoscere l’uomo che probabilmente risiedeva a Gela. La Polizia sta cercando di rintracciare il titolare della serra nella quale la vittima lavorava.



PARMA – Marco Gelati, un operaio di 52 anni di Parma, ha perso la vita la scorsa notte a Parma travolto da alcuni bancali che stava sollevando con un carrello elevatore in un magazzino gestito dalla Cooperativa Taddei, per conto della società di logistica Number One. Stando ai primi accertamenti, l’uomo, che era alla guida del carrello, sarebbe stato colto da malore e avrebbe perso successivamente il controllo del mezzo che avrebbe così rovesciato sull’operaio il materiale movimentato. Sull’incidente è stata aperta un’indagine da parte della Procura di Parma e dell’Ispettorato del Lavoro.


POTENZA – Un operaio, Domenico Monopoli, di 43 anni, di Cerignola (Foggia), è morto stamani per le ferite riportate in seguito a una caduta da un soppalco, avvenuta mentre stava effettuando il turno di notte nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat. Monopoli era al lavoro nel reparto verniciatura quando – per cause in fase di accertamento – è caduto dal soppalco, da un’altezza di almeno quattro metri. Trasportato al pronto soccorso del San Giovanni di Dio di Melfi (Potenza), è stato trasferito nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Rionero in Vulture (Potenza) dove è morto intorno alle ore 10. I sindacati hanno proclamato due ore di sciopero per turno nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat. Lo ha reso noto il segretario regionale della Basilicata della Fiom-Cgil, Giuseppe Cillis, precisando che «per il primo turno, lo sciopero è cominciato alle ore 12 e terminerà alle ore 14. Per il secondo, invece, riguarderà le prime due ore di lavoro, dalle ore 14 alle 16».



21 marzo



VERANO BRIANZA (MILANO) – Il titolare di una ditta di Verano Brianza, nel Milanese, è morto, oggi pomeriggio, nella ditta di cui era contitolare specializzata nella produzione di macchine utensili: l’uomo è stato colpito da una gru. In base alla ricostruzione dell’incidente, verso le 14 Dante Tomanin, di 67 anni, insieme a un dipendente stava spostando un macchinario con una gru che manovrava lui stesso con un telecomando, quando uno dei due anelli di ferro che reggevano il carico si è spezzato. La macchina ha compiuto un’oscillazione colpendolo alla testa. L’uomo è morto all’ istante. Dante Tomanin era titolare insieme al fratello, Luigi, della ditta omonima di 12 dipendenti a conduzione familiare, specializzata nella produzione di macchine per la lavorazione del legno. Il primo a soccorrerlo è stato proprio il fratello e i figli Angela e Ombretta, che lavoravano nell’azienda, e alcuni operai. I tecnici dell’Asl hanno posto sotto sequestro l’azienda e la Procura di Monza ha aperto un’inchiesta per accertare che siano state rispettate tutte le misure di sicurezza.

20 marzo 



SESTO SAN GIOVANNI (MILANO) – In quel momento si giravano alcune scene della versione italiana del format spagnolo Hospital Central che si chiamerà Vite Sospese e andrà in onda su Raidue. L’attore è uno stuntman, N.R., 30 anni di Torino. Durante la prima scena, al termine della caduta è finito sul materasso gonfiabile. Nella seconda è finito di nuovo sul gonfiabile. Era svenuto ed è stato soccorso. Probabilmente ha battuto il capo durante il volo dall’impalcatura. Le indagini sono condotte dalla polizia che ha messo sotto sequestro l’area e le attrezzature cinematografiche. Insieme all’ambulanza è intervenuto un medico che ha accompagnato l’attore all’ospedale di Niguarda: nosocomio nel quale la stessa troupe nei giorni scorsi aveva registrato alcuni interni. 



VERONA – Un operaio è morto schiacciato dalla ruspa con cui stava lavorando in un cantiere edile di Verona. La vittima è Rinaldo Potric, 58 anni, residente a Rovereto. L’uomo stava operando con la piccola ruspa all’interno di un cantiere edile dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Per cause al vaglio degli esperti, il mezzo si è rovesciato e l’uomo ne è rimasto schiacciato. 



TERAMO – Un operaio di 30 anni, Massimo Luciani, di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), è morto per le lesioni riportate dopo essere stato schiacciato da una pressa mentre lavorava nello stabilimento di un’azienda che produce profilati metallici in Contrada Valle Cupa di Colonnella (Teramo). L’uomo stava lavorando nei pressi del macchinario quando è accaduto l’incidente: non è ancora chiara la dinamica dell’infortunio. Soccorso immediatamente dai colleghi, Luciani, che aveva riportato un trauma da schiacciamento, è morto nel corso del trasporto in ospedale da parte del 118. Sull’incidente stanno indagando i Carabinieri; il magistrato titolare dell’inchiesta ha disposto il sequestro del mezzo meccanico che ha provocato la morte dell’operaio.

17 marzo

GORO (FERRARA) – Un uomo di 67 anni, Gianpaolo Fregnan, è morto a Goro (Ferrara) mentre stava facendo dei lavori di manutenzione ad un trattore dell’azienda agricola ‘Scolà. Durante il lavoro, nella tarda serata di ieri, il trattore, per circostanze da definire, si è messo in moto e una ruota ha schiacciato l’uomo, elettrauto pensionato, di Porto Viro (Rovigo).I soccorritori hanno tentato una disperata corsa all’ ospedale, ma l’artigiano è morto poco dopo, per le gravi lesioni riportate.

16 marzo

CIVITELLA DEL TRONTO (TERAMO) – Incidente mortale sul lavoro,questo pomeriggio, nelle campagne di Civitella del Tronto, nelteramano. Un agricoltore di 82 anni, Giuseppe Zuccarini, è statoschiacciato e ucciso dal trattore che stava guidando, mentre arava unterreno di sua proprietà. Il mezzo si è ribaltato all’improvviso.

15 marzo

TORINO – Un operaio è morto oggi in un incidente sul lavoro avvenuto a Cherasco, in provincia di Cuneo. L’uomo, il cinquantacinquenne Virginio Spirito, di Racconigi (Cuneo), è stato travolto da una pesante struttura in acciaio che stava montando insieme a un collega e che si è staccata da un carro ponte. L’incidente è avvenuto nei capannoni dell’officina meccanica Omr. Spirito, dipendente di una ditta esterna, stava lavorando all’installazione di una cappa in acciaio, e per controllare l’operazione si era messo sotto il ponteggio: per cause ancora da accertare, il blocco si è staccato dal carro ponte al quale era agganciato ed è precipitato. I soccorsi all’operaio sono stati inutili.Spirito aveva due figli.

13 marzo

FERRARAMuore dopo un anno dall’incidente Gualtiero Monti, 57 anni,padre di due figlie. Stava eseguendodei lavori di manutenzione lungo l’autostrada A13 quando venneinvestito da un autocarro dell’impresa per cui lavorava. Era il 28febbraio dell’anno scorso. Ieri, dopo un anno di agonia all’ospedale dicorso Giovecca, é deceduto. L’operaio dell’Acmar è l’ennesima vittima degli infortuni sui luoghi dilavoro. Già all’arrivo al Sant’Anna, all’epoca dei fatti, le suecondizioni apparvero gravissime, i medici lo fecero ricoverare nelreparto di rianimazione, in prognosi riservata, e lì rimase per diversimesi. Successivamente venne trasferito al centro di riabilitazione SanGiorgio, poi dimesso. A dicembre, per l’aggravarsi delle suecondizioni, tornò al Sant’Anna, nel reparto di pneumologia. 

TRENTO – Infortunio agricolo mortale questo pomeriggio in val di Non. Un pensionato di 77 anni di Toss di Ton, Arigo Zucal, è deceduto schiacciato dal proprio trattore.Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’uomo stava percorrendo una stradina comunale in località Vigo di Ton, quando, per cause in via di accertamento, ha perso il controllo del mezzo agricolo. Il trattore è quindi uscito di strada ribaltandosi nel prato sottostante. 

12 marzo

TORINO – Ancora una morte sul lavoro nel torinese. La vittima è un operaio italiano di 34 anni dipendente della Comao, che, poco prima della mezzanotte, stava effettuando dei lavori di riparazione ad una pressa all’interno della Mac di Chivasso (Torino), una ditta di stampaggio per diverse case automobilistiche, tra cui anche Fiat e Lancia.Secondo quanto si è appreso, l’uomo è stato colpito mortalmente allo stomaco da un cuscinetto che si è rotto mentre lui stava lavorando accanto alla pressa. Sono in sciopero circa mille lavoratori delle aziende del polo di Chivasso, dove ha sede la Mac, azienda dove è morto Antonio Stramandinoli.La protesta è di otto ore ed è stata decisa unitariamente questa notte dai sindacati, accorsi subito in fabbrica. Lo stipendio relativo a due ore di lavoro sarà destinato alla famiglia dell’operaio.Il polo di Chivasso, denominato Pi.Chi, è una zona di reindustrializzazione vicino a Torino, che si è sviluppata dopo la dismissione della Lancia da parte della Fiat. La Mac, che ha 500 addetti, è la più grande azienda della zona e fa parte di un gruppo di stampaggio con stabilimenti in tutto il mondo e un totale di circa 20.000 dipendenti. Lavora prevalentemente per la Fiat, ma anche per l’industria automobilistica tedesca. A Torino ha un altro stabilimento a Cascine Vica, anche questo oggi in sciopero.

LENTIAI (BELLUNO) – Un uomo di 68 anni, Giovanni Zanivan, è morto oggi a Lentiai dopo essere stato schiacciato da un piccolo trattore del quale era alla guida.Secondo quanto si è appreso, l’agricoltore sarebbe sceso per verificare un malfunzionamento del mezzo agricolo quando, per cause da accertare, il veicolo si sarebbe messo in movimento travolgendolo. L’incidente non ha avuto testimoni.Il corpo senza vita di Zanivan è stato ritrovato dalla moglie che ha chiamato i soccorsi, rivelatisi poi inutili.Sul posto sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco.

TORINOUn operaio si toglie la vita perchè non gli viene rinnovato il contratto a termine: per la Fiom di Torino è «una nuova tragedia della precarietà».Il tragico fatto, riportato oggi dal quotidiano la Repubblica, è avvenuto in un’azienda del gruppo Thyssenkrupp, la Berco di Rocca Canavese e la vittima è Luigi Roca, 39 anni, padre di due figli. L’uomo, prima di impiccarsi in casa, ha lasciato un biglietto alla moglie: «Ho perso il lavoro e con quello la dignità. Scusami».Qualche delegato sindacale del gruppo Thyssenkrupp ha avanzato l’ipotesi che il suo contratto non fosse stato rinnovato perchè l’azienda si preparerebbe a fare posto ai lavoratori dell’acciaieria di Torino, chiusa dopo il rogo del 6 dicembre. Un sospetto che viene però respinto da Fabio Carletti della Fiom: «Non c’è alcun accordo sindacale di questo genere. I cento lavoratori della fabbrica di Torino, attualmente in cassa integrazione – spiega – possono usufruire degli incentivi all’uscita e c’è un percorso di ricollocamento in due anni. Per quelli che rimangono se ne riparlerà nel 2010. È un dramma, ma non non c’è alcun collegamento con gli impegni da noi assunti». Una parte dei lavoratori dello stabilimento torinese della Thyssen ha già in corso colloqui con l’Alenia e altri grandi gruppi del torinese.Anche l’azienda ha smentito l’ipotesi di un collegamento tra il suicidio e l’accordo per il ricollocamento del lavoratore.

10 marzo 

VERONA – La vittima è un operaio moldavo di 44 anni, padre di due figli, da tempo residente a Verona.L’uomo stava lavorando sotto un’impalcatura innalzata per la ristrutturazione di una palazzina quando è stato travolto da un blocco di cemento. A causare il distacco del pezzo di cemento potrebbe essere stato, secondo i primi accertamenti, il martello demolitore che lo stesso operaio stava utilizzando.

8 marzo

LIZZANELLO (LECCE) – La vittima è Rodolfo Morello, di 54 anni, di Caprarica di Lecce (Lecce). Con una pala meccanica stava facendo lavori per la messa in opera di impianti idrici vicino al muro di recinzione.Secondo notizie non confermate sarebbe sceso dal mezzo per controllare la stabilità del muro. In quel momento la parete lo ha travolto.All’incidente non avrebbe assistito nessuno, in quanto la zona dei lavori è periferica all’entrata del cimitero.

7 marzo 

VALDIDENTRO (SONDRIO) – Un muratore di 54 anni, A.R., residente a Valdidentro, è ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale Morelli di Sondalo dopo essere precipitato al suolo da un’altezza di alcuni metri mentre lavorava su un’impalcatura di un cantiere edile.L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio e proprio nel giorno in cui in Valtellina sindacati e amici con una cerimonia hanno ricordato il 38enne Oleg Doumacuk, dell’Ucraina, morto un anno fa in un cantiere in Valmalenco.

6 marzo 

MILANO – È stato investito in pieno, da dietro, da un convoglio lanciato a oltre 100 chilometri all’ora: l’ultimo treno prima che interrompessero la circolazione su quel tratto per consentire l’inizio dei lavori. Così è morto a mezzanotte e mezza Carlo Pistoni, 55 anni, abitante a Traversetolo (Parma), operaio della ditta ‘Costruzione Linee Ferroviarie Spà di Bologna, straziato da un convoglio dell’interregionale Torino Milano partito pochi minuti prima dalla stazione di Rho e diretto a Milano.È accaduto nei pressi dello scalo di Milano Fiorenza al 12/o chilometro della linea. La vittima indossava il giubbetto rifrangente arancione regolamentare ed era fermo in mezzo ai binari. I due manovratori che erano alla guida del treno hanno detto di aver veduto poco prima un gruppo di operai camminare di lato della massicciata e di essersi all’ultimo accorti dell’uomo che, volgendo le spalle, era fermo proprio in mezzo al binario. I fari della locomotiva, nel buio, hanno inquadrato l’uomo troppo tardi. Hanno azionato la sirena e tentato di bloccare la marcia del treno che viaggiava a 105 chilometri orari. Tutto inutile. L’operaio, capocantiere, è stato preso in pieno e straziato. Aveva la responsabilità di allestire la struttura e il lavoro lungo la linea ferroviaria sarebbe dovuto iniziare dopo: la circolazione dei treni sarebbe stata fermata un’ora dopo dal compartimento. La Cooperativa di cui l’uomo era dipendente, spiega la nota della società, «aveva chiesto a Rete Ferroviaria Italia (del gruppo FS) l’autorizzazione ad accedere all’area ferroviaria per effettuare lavori notturni, e l’autorizzazione prevedeva un’interruzione della circolazione ferroviaria a partire dall’ 1,30».

5 marzo

NOVARA – Un operaio di 39 anni, Cesare Cozzi, residente a Cerro Maggiore (Milano), è morto oggi pomeriggio in un incidente sul lavoro avvenuto a Cerano, nel Novarese. L’uomo, dipendente di una ditta di Legnano (Milano), la Cf, specializzata in demolizioni, si occupava di una serie di lavori ai capannoni di un’azienda di Cerano, la Sisco, chiusa dal 2002. La sua morte è praticamente stata seguita in diretta da un collega con il quale Cozzi era al telefono.«Vado a recuperare dei cavi di rame» ha detto l’operaio all’amico e si è avviato, sempre restando collegato con il telefonino, verso una cabina elettrica. Il collega – secondo la sua stessa testimonianza – ha sentito alcuni rumori e poi un urlo, quindi ha dato l’allarme, ma quando i soccorritori sono arrivati sul posto per il il compagno di lavoro non c’era più nulla da fare. Probabilmente Cozzi ha toccato alcuni fili che portavano la corrente elettrica ed è rimasto fulminato. Infatti, nonostante la fabbrica non fosse più attiva da sei anni, il contratto con l’Enel non era mai stato disdetto e quindi nella cabina elettrica c’era ancora la corrente. Ma non c’era più alcuna protezione.

BRESCIA – È morto oggi, in ospedale a Brescia, Alain Gallina, l’operaio cinquantenne di Ghedi (Brescia), rimasto ferito lunedì pomeriggio, mentre lavorava a Calvisano.L’operaio stava lavorando in un’azienda specializzata nelle produzione di macchinari per la posa dei binari, quando è stato colpito da una sbarra di ferro schizzata, come un proiettile, da un tornio.

4 marzo

BARI – È morto poco fa Michele Tasca, di 20 anni, che era ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Monopoli (Bari) per le lesioni ai polmoni provocate dall’ingestione di gas da zolfo in seguito all’incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio a Molfetta in un’azienda di manutenzione e lavaggio di grossi automezzi, il Truck Center. Nell’incidente di ieri erano morte altre quattro persone, compreso il titolare dell’azienda.

MONZA – Un nuovo incidente sul lavoro si è verificato questa mattina a Barlassina, nella centralissima via Milano, intorno alle 9. Un operaio edile, S. L. 45 anni, residente a Crotone ma domiciliato a Paderno Dugnano, per cause ancora in via di accertamento da parte della Polizia locale, è precipitato nel vano dell’ascensore di un edificio in costruzione. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per estrarre il muratore dal pozzetto nel quale era caduto.

3 marzo

MOLFETTA (BARI) – Aveva solo 22 anni il più giovane dei quattro morti a Molfetta per le esalazioni di zolfo in un’auticisterna nel ‘Truck center’, nella zona industriale. Si chiamava Biagio Sciancalepore. Le altre vittime sono il titolare dell’impresa, Vincenzo Altomare, di 64 anni, Guglielmo Mangano, di 44 anni, e Luigi Farinola, di 37.È in gravi condizioni, ricoverato in rianimazione, Michele Tasca, di 20 anni. 

ROMA – Un operaio macedone di 34 anni è morto folgorato nel primo pomeriggio in via di Castel Giuliano, a Bracciano, località a nord di Roma.Secondo quanto è stato accertato dai carabinieri, lo straniero, residente nella provincia di Viterbo, stava tagliando alcuni rami quando, per cause ancora da accertare, ha urtato la linea elettrica dell’alta tensione ed è rimasto folgorato. L’operaio era dipendente di una società che si occupa di lavori di pulizia e rimozione degli intralci alle linee elettriche. A quanto si è appreso, aveva un regolare contratto di lavoro.

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