http://www.youtube.com/watch?v=SSr3zGGDhMA
Già da diverso tempo i lavoratori del porto di Genova avevano annunciato con diversi video le condizioni assurde in cui versavano le strutture portuali e le relative condizioni di lavoro in cui erano costretti a stare. Ma nessun governo o sindacato in questi anni ha accolto le loro denunce, un po’ come successo agli operai della Thyssen Krupp. E così Fabrizio Cannonero, 39 anni di Prà, padre di un bambino di 4 anni, precipita mentre sta lavorando attorno ad un container della Culmv, Compagnia unica lavoratori merci varie. Anche suo padre era stato vittima di un infortunio sulle banchine del porto di Genova quando Fabrizio era ancora un bambino. Immediata la reazione con la proclamazione di uno sciopero, bloccato lo scalo genovese, momenti di tensione all’ingresso della scalo quando qualche camionista ha tentato di forzare il blocco ma è stato dissuaso in maniera severa e ferma dai portuali. (Ascolta audio con Luca Franza, operaio portuale di Genova).
E’ sempre più evidente che non bastono più le parole. Serve reagire, manifestiamo la nostra indignazione contro questo ceto politico e sindacale che non volendo governare il paese contro gli interessi di questi criminali di imprenditori e contro le loro malefatte, trova naturalmente più semplice e più utile, per costruire il consenso, menare fendenti con falsi decreti sicurezza che diffondono solo paure inesistenti distogliando l’attenzione da l’unica sicurezza che ci interessa: quella sui posti di lavoro. Occorre unirci per esprimere tutta la nostra rabbia e per lottare contro questo modello di società che produce precarietà, insicurezza e guerre.