Il governo assolve gli assassini

Il Ministro Sacconi ha detto che il Governo non è interessato alle norme eccessive e per questo ha stravolto il testo unico presentando al Consiglio dei ministri del 31 luglio un testo che dovremo respingere se vogliamo tutelare nel presente e in futuro la salute e la sicurezza dei lavoratori.
In italia ogni giorno 4 lavoratori muoiono per incidenti sul lavoro, di eccessivo ci sono solo le statistiche di feriti, mutilati e morti. Nessun concorso per nuovi ispettori Asl addetti alla sicurezza. Oggi ce ne sono 5000 per 5 milioni di aziende e si annunciano solo ispezioni "mirate" che potrebbero diventare ispezioni pre annunciate alle aziende.
Il documento di valutazione sui rischi per la salute e la sicurezza non dovrà essere depositato dal notaio, nè ci sarà una posta certificata per stabilirne la data. Così facendo si aggira l’obbligo della valutazione del rischio da parte delle aziende e si potrà predisporre il documento dei rischi ad incidenti avvenuti (meno obblighi per le imprese, meno soldi spesi per loro)
Per numerose violazioni si passa dalla sanzione penale a quella amministrativa. Sul lavoratore si scaricano molte responsabilità, per esempio l’obbligo della visita preassuntiva (vietata fino ad oggi dallo Statuto dei lavoratori), irrisoria diventa la tutela dei lavoratori in appalto e subappalto, e al contempo saranno dimezzate le sanzioni a carico delle aziende
Si riduce la tutela sanitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, superando la cartella sanitaria di rischio e la relazione del medico competente alle Asl, in questo modo scomparirà la tutela dalle malattie di origine professionale (che per quanto non riconosciute sono in continuo aumento). Continua a leggere

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Un videoracconto sugli infortuni tra i ferrovieri

Un bel racconto del regista Alessandro Quadretti su Antonio il ferroviere, colpito da un incidente sul lavoro.

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Luglio: caduta a bordo

31 LUGLIO

TORINODue operai con ustioni di primo grado
al volto e alle braccia
sono il bilancio di un’esplosione verificatasi
questa mattina in una fabbrica di componenti per auto di Cuorgne’,
nell’alto Canavese dove e’ saltato in aria un silos che raccoglie
polveri metalliche. I due operai che secondo le prime informazioni non
sarebbero in pericolo di vita, sono stati ricoverati in ospedale mentre
un’altra decina di addetti d’azienda si e’ presentata volontariamente
in ospedale accusando malesseri vari.

30 LUGLIO

RAGUSA – Un operaio di 38 anni e’ rimasto gravemente ferito in un cantiere edile
all’interno del cimitero comunale di Pozzallo (Ragusa). L’uomo e’
caduto da una impalcatura da un’altezza di circa otto metri. Stava
lavorando alla realizzazione di una cappella cimiteriale privata. E’
stato ricoverato all’ospedale Maggiore di Modica in prognosi riservata.

AREZZO – Un operaio è morto
battendo violentemente la testa in seguito al cedimento della
base di un pilone di cemento armato che gli era finito su una
gamba, imprigionandolo. È accaduto intorno alle 11 nel cantiere
del nuovo centro affari di Arezzo.
L’operaio, originario di Castelvolturno (Caserta), si
chiamava Vincenzo Spiniello, 59 anni, e a breve sarebbe andato
in pensione. L’incidente è accaduto mentre l’uomo stava
lavorando assieme ad altri colleghi alle fondamenta del pilone
che doveva essere rimosso. Spiniello era in basso, mentre gli
altri erano nella parte superiore. Secondo una prima
ricostruzione, a causa, pare, di un cedimento del terreno, la
base del pilone si è mossa finendo sulla gamba dell’uomo che
poi, cadendo all’indietro, ha battuto violentemente la testa.

MILANO – Incidente mortale in un
cantiere edile a Bresso, comune in provincia di Milano. Secondo le
prime informazioni un operaio di 25 anni circa è morto all’interno
della struttura in via Pascoli nella quale stava lavorando. Ancora da
chiarire la dinamica dell’episodio su cui stanno indagando le forze
dell’ordine.

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Il g8 del lavoro

Mercoledi 8 luglio durante le giornate di mobilitazione contro il vertice del g8, il comitato contro le morti sul lavoro si è recato davanti al Ministero del Lavoro in solidarietà con le vittime di Viareggio e per denunciare che in Italia si continua a morire sul lavoro.Mercoledi 8 luglio durante le giornate di mobilitazione contro il
vertice del g8, il comitato contro le morti sul lavoro si è recato
davanti al Ministero del Lavoro in solidarietà con le vittime di
Viareggio e per denunciare che in Italia si continua a morire sul
lavoro. Sono stati aperti striscioni in una via Veneto super blindata e versato del sangue sulla strada. Una delegazione del Patto di Base, ricevuta da un Capo Gabinetto dichiaratosi “ex sessantottino, impegnato a tutela dei lavoratori”, ha ribadito le responsabilità del governo e del Ministro Sacconi che intendono svuotare la ex 626, richiedendo la revoca dei licenziamenti e della punibilità per chi si batte in tutela della salute-sicurezza dei lavoratori, come nel caso di Dante de Angelis.

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Cassazione: il danno biologico non è indennizzabile

Il danno biologico non è indennizzabile nel caso degli infortuni mortali.
Con questa decisione la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’INAIL contro i figli di un lavoratore deceduto a distanza di 13 ore da un infortunio in itinere, i quali avevano chiesto,
come eredi, la liquidazione del danno biologico per la morte del padre. Secondo la Corte di Cassazione,
il danno da perdita della vita (danno tanatologico) non rientra nella
nozione di danno biologico accolta dall’assicurazione contro gli
infortuni sul lavoro, perche’ la nozione fa riferimento alla "lesione
dell’integrita’ psico fisica" dell’infortunato, il cui indennizzo va
valutato in relazione all’eta’ del lavoratore al momento della
guarigione.
Se la lesione dell’integrita’ si conclude con un
esito letale che interviene immediatamente dopo o a poca distanza di
tempo dall’evento lesivo, il danno biologico non e’ configurabile, dal
momento che la morte non costituisce la massima lesione possibile del
diritto alla salute ma incide su un diverso bene giuridico, che e’
quello della vita. Continua a leggere

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Giugno: risucchiato, stritolato e imballato

30 GIUGNO

ANCONADue gravi incidenti sul lavoro sono
accaduti oggi nelle Marche, a Jesi (Ancona) e a Ripe San Ginesio
(Macerata).
A Jesi, un operaio italiano di 39 anni, L. G., dipendente di
un’azienda che produce cuscinetti (la Masserini Giovanni) era
salito sul tetto del capannone per sistemare l’insegna al neon
della fabbrica: la copertura ha ceduto, e l’uomo è precipitato
al suolo da un’altezza di circa quattro metri, riportando varie
fratture
. Il ferito di Ripe San Ginesio invece è un cinquantasettenne
di Amandola (Ascoli Piceno), Vincenzo Galiè, dipendente di una
ditta di Servigliano. Per conto del Comune di Ripe collaborava
al consolidamento delle mura del paese, in un cantiere nel
centro storico. Con un muletto stava attraversando un sentiero
sottostante la cinta muraria, ma un tratto di strada è franato,
trascinandolo con sè. L’operaio è stato ricoverato anche lui
ad Ancona con un politrauma, e una prognosi di 40 giorni.

VITERBO – Un operaio di 30 anni è rimasto
gravemente ferito cadendo dal tetto di un esercizio commerciale
nella periferia nord di Viterbo, sul quale stava effettuando
delle riparazioni. L’uomo, stando ai primi accertamenti,
ha perso l’equilibrio ed è precipitato al suolo da un’altezza
di circa 5 metri.

CREMONA – Un operaio è rimasto schiacciato
tra la motrice e il rimorchio del suo camion ieri a
Cappella Cantone (Cremona). È stato liberato in pochi secondi,
ma l’incidente gli ha provocato la frattura di un femore e seri
danni a una gamba. Vittima del grave infortunio è un uomo di 53
anni di Soncino (Cremona) che si è ferito mentre si apprestava
a scaricare mangime all’interno di un’azienda agricola di
Cappella Cantone, la Novella Sentieri.

VIAREGGIO (LUCCA) – Una vampata mortale e
improvvisa per l’esplosione della nube di gpl ha carbonizzato di
colpo almeno 14 persone e ustionato gravemente altre 36, mentre
la stazione andava semidistrutta, interi condomini erano
spazzati via e una strada ora non esiste più: dalla mezzanotte
scorsa Viareggio, come raccontano alcuni soccorritori, «è una
piccola Pompei», con una lunga fila di cadaveri all’obitorio
dell’ospedale di cui non si sa ancora il nome e le cui forme
plastiche evocano la terribile eruzione del Vesuvio. 16 i morti.
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Tg1, anche gli infortuni sul lavoro sono gossip?

Pubblichiamo da Articolo21

Il contatore della morte ha toccato oggi quota cinquecento. Questo è il
numero degli infortuni mortali sul lavoro dall’inizio dell’anno
riportati dal sito di Articolo21. Sarà il caso almeno su questo tema di
realizzare quella grande alleanza civile più volte auspicata dal
presidente Napolitano, non dando seguito alle annunciate modifiche al
testo unico sulla sicurezza. Sarà invece il caso di concentrare tutte
le energie per promuovere una grande e capillare campagna a favore
della prevenzione e della sicurezza. Soprattutto nei mezzi di
informazione.
Ieri sera il direttore del Tg1 Minzolini dopo il
colloquio con il presidente Galimberti ci ha voluto spiegare che la
scelta di non aver dato la notizia dello scandalo che interessa il
presidente del Consiglio è legato al fatto che si tratterebbe di
semplici gossip e pettegolezzi mentre le priorità delle notizie
sarebbero altre. Ci permettiamo allora di chiedergli, ad esempio, per
quale ragione siano stati letteralmente cancellati dal video i volti e
le contestazioni dei terremotati alcuni giorni fa davanti a
Montecitorio o perchè ad esempio si omette di denunciare il bollettino
quotidiano di infortuni sul lavoro che sul sito di Articolo21
purtroppo, ha raggiunto quota 500 dall’inizio dell’anno. Anche questo è
gossip? La legge bavaglio è un pericolo per il diritto di cronaca.
L’autobavaglio può essere ancora più pericoloso.

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Succede a Milano

In poche ore.

Disoccupato e sfiduciato per evitare
uno sfratto
che diventava sempre più un’ossessione. Così Oliviero
B., 63enne separato da anni e con un figlio 38enne, ha deciso di
salire all’ultimo piano dello stabile in cui viveva, scavalcare il
muretto di protezione e lasciarsi cadere giù. È morto nella notte
sull’asfalto di via Velletri a Milano.
Nella sua abitazione ha lasciato un biglietto per chiedere
scusa, ma anche per esprimere il desiderio di essere cremato. Prima
della firma ha scritto un’ultima frase: «Dalle visite mediche avrei
il cuore di un 20enne. Se è possibile donatelo, ma non credo che lo
sia».

Trovare lavoro? Da oggi può bastare un aperitivo. L’idea è di un’associazione che ha organizzato un ciclo di incontri ‘Aperitivo con il direttore’. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con i responsabili di importanti realtà aziendali alla ricerca di giovani talenti e permette alle aziende di presentarsi in modo informale e ai giovani di proporsi, magari sorseggiando un cocktail in noti locali milanesi. Ai candidati è richiesta flessibilità, propensione al cambiamento, curiosità e motivazione, ma soprutto curriculum in mano.

Rapinatore, ma solo ai danni della Banca Popolare di Milano. Secondo gli investigatori della squadra mobile genovese, I.D.’A,, 68 anni, pluripregiudicato, arrestato ieri sera dalla polizia a Milano, negli ultimi quindici anni si era specializzato in rapine nelle filiali milanesi della Bpm per vendicarsi di un mutuo che l’istituto di credito non gli aveva concesso.

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8 giugno per Dante de Angelis

Ennesimo incidente nelle Ferrovie dello Stato. A rimetterci anche una volta un macchinista. Questo avviene in un paese che ha fatto del licenziamento dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza una scelta politica ben precisa su queste tematiche.
Come il caso di Dante De Angelis licenziato il giorno di ferragosto per aver segnalato, come delegato
alla sicurezza, “problemi” ai treni Eurostar. Da allora ci sono stati
diversi altri incidenti, altri due Etr si sono spezzati, 6 lavoratori
sono morti sui binari, 2 viaggiatori uccisi e 4 orribilmente mutilati
dalle porte Killer.

Il prossimo 8 giugno alle ore 10,30 a Roma ci sarà un presidio di solidarietà a Dante perchè inizia la prima udienza per il ricorso fatto contro questo giusto atto delle Ferrovie dello Stato. Viale Giulio Cesare, 54 (metro A, fermata Lepanto) Aula 101, primo piano, giudice Conte.
Per i ferrovieri e chiunque voglia: appuntamento al binario 1 della Stazione Termini alle ore 9.30 Continua a leggere

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Maggio: investiti da una fiammata

30 MAGGIO

PISTOIA – Un operaio ha perso la vita nella
tarda serata di ieri in una fabbrica che produce manici di scopa, la
Grg
di Baccane di Larciano, in provincia di Pistoia. La vittima è il
35enne Giuseppe Santamaria, residente a Lamporecchio, sposato e padre
di un bambino piccolo. Non è ancora chiara la dinamica
dell’incidente: l’uomo è stato trovato privo di vita accanto ad un
macchinario, con lesioni al torace.
Quando sono arrivati i soccorritori, per l’operaio non c’era
più niente da fare. 

TERAMO – Nuovo grave incidente mortale sul
lavoro si è verificato oggi in Abruzzo. La vittima, Gaetano Core, 40
anni, di Crognaleto (Teramo), stava lavorando su un terreno di sua
proprietà quando si è accorto che il trattore che stava conducendo
era rimasto imbrigliato nell’impianto di irrigazione. Sceso per
rimuovere l’ostacolo il mezzo è ripartito all’improvviso. Nel
disperato tentativo di bloccarlo, l’uomo ha battuto violentemente la
testa contro un palo di cemento che era in mezzo al terreno.
Nonostante i soccorsi prestati immediatamente, l’uomo è morto
per le gravi ferite riportate alla testa.
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