Un sopravvissuto alla nave Concordia ha dichiarato in televisione: ““I marinai erano tutti stranieri. Non sapevano parlare né l’italiano né l’inglese, e soprattutto non avevano idea di come funzionassero le scialuppe. Gliel’ho dovuto spiegare io insieme ad altri. Erano più terrorizzati di noi”. C’è chi dice il contrario. Conoscendo come vanno le cose nel nostro paese non è difficile credere che molti dei lavoranti più bassi della Concordia non avessero nè un contratto e quindi neanche un’addestramento alla sicurezza. Inoltre ci chiediamo che credibilità ha una società che al momento del disastro non è conoscenza neanche della lista delle persone che lavorano sulle sue navi? Che credibilità ha nel momento che addossa tutta la colpa del disastro solo sul suo capitano? Chi ci dirà mai la verità su tutte quelle persone invisibili che lavoravano su quella nave e di cui non sapremo mai nulla? Sono passati solo pochi giorni e già non si parla più delle persone disperse perchè difficilmente le troveranno vive. Eppure sono le persone che hanno salvato i “nostri passeggeri” e nonostante ciò erano e rimarranno invisibili perchè alla base c’è la stessa politica che ci rende indifferenti di fronte ai barconi della morte che si rovesciano nel mare di fronte Lampedusa. Anche loro morti in mare per raggiungere una terra che li farà comunque morire per il suo profitto. A questi invisibili va il nostro pensiero, visto che probabilmente nel loro paese i loro familiari non sapevano neanche che stavano su quella nave e non ne reclameranno mai il corpo. Tutto questo ancora una volta nel “mare nostrum”, il mare della morte.
“Cara” Costa Crociere non crediamo che il capitano Schettino abbia spento la strumentazione per poter arrivare così vicino all’isola del Giglio di sua iniziativa senza che lei e la Capitaneria ne fosse a conoscenza. Solo quando usciranno le liste di tutti i lavoratori e lavoratrici della Concordia e dei loro regolari contratti di assunzione potremmo credere che l’inchino al signor denaro sia stato voluto solo dal “codardo” capitano.