Eternit: i Morti di Case Missiroli

A Via Case Missiroli, una piccola località che segna il confine tra
Comune di Longiano e il Comune di Cesena si continua a morire. Negli
ultimi anni in questo piccola via ai cui lati sorgono 12 abitazioni
civili sono morte ben 17 persone affette da tumore. La cosa potrebbe
anche rientrare nella normalità se non fosse per il fatto che in questo
piccolo fazzoletto di terra è facile imbattersi in uno dei tanti ex
capannoni come quello dell’ex cementificio Ediltubi.


Edifici ormai abbandonati a se stessi, quelli con
le tettoie ondulate per intenderci, costruite anni fa con uno degli
elementi ritenuti pericolosissimo per la salute dell’uomo: l’ eternit. Un impasto  di amianto e cemento, che proprio per la sua periciolosità fu bandito il 27 marzo del 1993 con l’entrata in vigore della Legge 257.

Ma non è tutto, perchè in quest’area ad alto rischio va aggiunto l’elettrodotto dell’Enel
con l’inquinamento elettromagnetico che ne deriva e lo smog prodotto
dalle vetture che obbligatoriamente percorrono la Via Emilia nella
stessa località. Insomma un vero e proprio campo minato per chi ci
vive. I cittadini già da tempo hanno iniziato a captare il pericolo che
li circonda e dal lontano aprile 2008  si sono appellati alle
istituzioni affinchè venisse affrontata la situazione che ha
profondamente inciso sull’ambiente. Ma ad oggi – come ha riferito al
quotidiano Romagna Noi la rappresentante dei cittadini  Laura Donini  – nessuno degli amministratori è intervenuto sull’argomento.

Eppure
oggi si conoscono con esattezza gli effetti dovuti alla prolungata
esposizione alle fibre di amianto, che provocano malattie letali che
spesso si presentano inesorabilmente anche dopo 40 anni
dall’esposizione. Malattie letali che si ripercuotono sull’apparato
gastro intestinale e su quello respìratorio come l’asbestosi, il carcinoma polmonare, oppure il mesotelioma.
Qui a Case Missiroli non bastano due mani per contare i morti.  Tre persone sono decedute per tumori di varia natura,
un’altra  per demenza senile precoce, due per tumore allo stomaco, una
per tumore alla prostata, uno  per tumore ai polmoni, mentre ben sei
persone, cinque delle quali  erano dipendenti dell’ex cementificio sono
decedute per aver contratto un tumero al fegato.

E
non è finita. Attualmente questa sfortunata località conta 2 persone
affette dall’alzheimer, un malato cronico d’asma, un altro che ha
subito la sostituzione della valvola cardiaca, e alcune patologie come
problemi respiratori e varie allergie sono state riscontrate in altre
persone.
Strana coincidenza? Pare piuttosto improbabile. La scorsa
settimana Davide Fabbri, presidente dell’associazione Esposti Amianto
di Forlì-Cesena ha chiesto che venga da subito realizzata una bonifica
ambientale e ha chiesto un immediato intervento del Dipartimento di
prevenzione dell’Azienda Usl di Cesena. Ma finora non si è mosso nulla.
E così a Case Missiroli si continua a morire tra l’indignazione di chi
convive con questa drammatica situazione e l’indifferenza delle
istituzioni.
 
Il rapporto di Legambiente
Il
rapporto dell’associazione ambientalista sullo stato del risanamento
dei siti inquinati da aminato è allarmante. Ci sarebbero ben 75mila
ettari di territorio contaminato in Italia da fibre di amianto.
Territori ancora  in attesa di essere bonificati, che continuano a
mettere a rischio la salute dei cittadini. Sono oltre 9mila i casi
accertati di mesotelioma pleurico, il tumore dell’apparato respiratorio
strettamente connesso all’inalazione della fibra di amianto riscontrati
in Italia dal 1993 al 2004, con una esposizione che nel 70% dei casi è
stata di tipo professionale.
 
"Nonostante
l’urgenza sanitaria – ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile
scientifico di Legambiente – le bonifiche vanno a rilento, grazie anche
all’inefficiente gestione da parte del Ministero dell’ambiente delle
conferenze dei servizi per la valutazione  eautorizzazione dei piani e
dei progetti per la bonifica. Bisogna – sottolinea Ciafani – spostare
la gestione dell’iter in ambito locale, presso le Regioni o i Comuni,
assicurando al Ministero e agli enti tecnici nazionali il compito di
supportare, verificare e indirizzare il procedimento, garantendo ai
cittadini trasparenza e disponibilità delle informazioni sullo stato di
avanzamento del risanamento ambientale". Sono almeno 2mila le persone
che ogni anno muoiono a casua dell’esposizione all’amianto nel nostro
Paese: circa 900 per mesotelioma pleurico, altrettanti per il tumore ai
polmoni, il resto per il tumore alla laringe e alle ovaie. Ma altre
fonti parlano addirittura di 3-4mila decessi all’anno.

Articolo di Alessandro Ambrosin

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2 risposte a Eternit: i Morti di Case Missiroli

  1. Vittorio Foschi architetto scrive:

    BONIFICATA L’AREA EX EDILTUBI da parte e con spese a carico totale della proprietà BEFAC di A. Lombardini e & sas, i lavori di BONIFICA complessiva dell’area sono terminati in data 15/09/2010 !!!!!!!!!!!!!!!!

  2. ANTONELLA DI CRESCE scrive:

    sono sconvolta nel sentire questi dati troppo allarmanti!!!non capiscocome non si faccia nulla!! io vivo in un paesino della provincia di caserta dietro casa mia c’e un capannone privato di 100 m di eternit!!ma la cosa mi sta distruggendo perche in questo parco sono morte6 persone con carcinoma.Mia sorella deceduta 5 mesi fa con carcinoma polmonare di soli 47 anni senza aver mai conosciuto il vizio di fumare , mio padre con un carcinoma vescicale , il proprietrario con c.prostatico ieri mio zio è deceduto con un carcinoma polmonare!!!ci sono circa sei edifici con una media di carcinoma pari!!!non so cosa fare per ora ho scritto una denuncia che oltre a mandarla al servizio di epidemiologia e prevenzione del mio distretto non so se mandarla anche al sindaco e ai carabinieri ,ed è mia intenzione anche alla procura della rep.

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