Notte bianca: un universo nero di precari tutto in una notte

Campidoglio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Aspettando la
notte
bianca del lavoro nero
" è questo il nome dell'iniziativa dal valore
simbolico che nel primo pomeriggio di oggi abbiamo realizzato sotto la scalinata del Campidoglio.

Proprio sotto la sede del Comune sono
state
disegnate delle sagome bianche
, senza nome, a rappresentare le
centinaia di
morti sul lavoro che ci sono ogni anno in questa metropoli. Proprio il
giorno
prima di un meta-evento come la quinta edizione della notte bianca, il
comitato
"stop morti sul lavoro" vuole portare all'attenzione pubblica la
gravissima condizione di insicurezza sul lavoro e di lavoro nero
durante queste
enormi manifestazioni che coinvolgono nell'organizzazione e nella
realizzazione
migliaia di lavoratori precari.

Il comitato pone
due domande
,
che sembrano retoriche, al sindaco e alla giunta "i precari che
lavoreranno durante la notte bianca lavorano in condizioni di lavoro
sicure,
con i standard europei di sicurezza, vista la dimensione europea del
meta-evento?" e ancora: " è imbarazzante che il comune di Roma cosi
impegnato a far conoscere il modello Roma nel mondo e gli sponsor etici
(Banca
di Roma, Bnl, Sky e Enel, per citarne alcuni) che sostengono l'evento
permettano il lavoro nero durante la notte bianca. Chiediamo conferma
al comune
se tutti i facchini che costruiscono il megapalchi, i camerieri, i
baristi,
sono stati messi in regola o se durante la notte bianca c'è una
legislazione
speciale a Roma? Per non parlare dei lavoratori delle aziende
municipalizzate
(trasporti, pulizie e gestione musei) costretti a turni di lavoro
massacranti
di oltre 12 ore consecutive.
Il comitato è
dedicato
Antonio Salerno Piccinino, attivista del laboratorio Acrobax morto sul
lavoro
il 17 gennaio del 2006. E' morto perchè andava troppo veloce a causa
dei ritmi
inarrestabili e delle  pressioni emotive
costanti che ci vogliono disponibili, sorridenti e veloci, sempre.
Antonio era un pony
exspress,
come tanti c'è ne sono a Roma: speedy boys che portano pizze, giornali,
pacchi.
Il contratto di lavoro era scaduto a fine dicembre e formalmente,
quando è
morto sulla Cristoforo Colombo non gli era ancora stato rinnovato. Il
contratto
che aveva avuto fino al mese prima era di associazione in
partecipazione,
contratto molto utilizzato nelle alte professionalità lavorative. Altra
morte
in nero per 14 ritiri al giorno, 3 euro per ogni ritiro in città, 5
euro per
ogni ritiro oltre il Grande Raccordo Anulare.
Il blog
"nomortilavoro.noblogs.org" è dedicato a lui e a tutti i morti sul
lavoro che non rientrano in nessuna statistica perchè non hanno un
contratto o
semplicemente perchè il loro "progetto di lavoro" non prevede la
morte. E’ dedicato a tutti gli invisibili che non essendo neanche
cittadini
italiani non figurano neanche tra i morti.
Per continuare a
cospirare
con lui abbiamo immaginato un blog che possa essere anche uno strumento
di
informazione sulle cause che portano ogni giorno ad almeno 4 morti e
centinaia
di feriti e invalidi sul lavoro nel nostro paese. Un paese che mai come
ora è
composta da ex sindacalisti al governo o amministratori di enti.
Attraverso il blog
si
cercherà di creare dei momenti di connessione e di comunicazione con
collettivi, realtà, comitati e soggettività che lavorano su questo tema
e
denunciano le responsabilità delle forze politiche e dei datori di
lavoro nel
contribuire a questa vera e propria guerra sociale che si svolge ogni
giorno
sulle nostre strade, nei cantieri e nei diversi luoghi di lavoro.

Roma – 7 settembre
2007

nomortilavoro@inventati.org

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