30 SETTEMBRE
FORLÌ-CESENA – Morto dissanguato per essersi tranciato la vena femorale di una coscia con la lama della motosega sfuggitagli di mano. Questa la tragica fine di Adolfo Campitelli, 87 anni. L’incidente mortale è accaduto in località Val Gianna, nel territorio comunale di Santa Sofia, sull’Appennino forlivese. L’anziano era impegnato nel tagliare alcuni alberi. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, dopo averne abbattuto alla radice uno, stava provvedendo a tagliarlo in più pezzi. Ed è stato in questa fase che, per cause da chiarire, la motosega gli è improvvisamente sfuggita di mano. La lama lo ha colpito nella parte alta di una coscia provocando uno squarcio profondo una decina di centimetri che ha lacerato anche la grande vena femorale, provocando una devastante emorragia, che in meno di un minuto lo ha dissanguato. L’uomo avrebbe cercato di arrestare l’emorragia con un laccio, ma tutto è stato inutile.
RIETI – Un uomo di circa 70 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da un camion su cui stava caricando della legna. È accaduto nel pomeriggio, a Terzone di Leonessa, in provincia di Rieti. L’uomo è stato ricoverato in gravi condizioni al Policlinico Gemelli di Roma. Secondo quanto riferito dai medici del 118 di Rieti, a provocare la caduta potrebbe essere stato un malore. Sono in corso accertamenti per individuare l’esatta dinamica dell’incidente.
VICENZA – Un dipendente di un’azienda vinicola di Lonigo (Vicenza) è stato trovato morto riverso sul boccaporto di una cisterna piena di mosto: i medici parlano di morte per arresto cardiocircolatorio, ma non escludono che la causa possa essere l’alta concentrazione di ossido di carbonio prodotto nel corso del processo di fermentazione del vino. La vittima è Mario Geremia, 55 anni, di Lonigo, da gennaio dipendente della «Vinigris», della quale sono titolari le sorelle Lara e Patrizia Cristofari. È stata una delle due donne a trovare il corpo di Geremia. Ha dato l’allarme al centralino dell’ospedale e in breve da Verona è arrivato l’elicottero di emergenza, ma i medici non hanno potuto far nulla per salvargli la vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Lonigo, tecnici dello Spisal ed esperti dell’Arpav. Da Mestre sono stati fatti giungere anche gli specialisti del nucleo per il rischio chimico e batteriologico dei vigili del fuoco. Sono in corso misurazioni ed analisi per capire che atmosfera vi fosse dentro la cisterna e se la morte di Geremia sia da mettere o meno in correlazione con i miasmi fuoriusciti dal boccaporto. Il pubblico ministero De Munari, che ha aperto un’inchiesta, potrebbe disporre l’autopsia sul corpo dell’operaio. Continua a leggere→