Secondo alcune stime, nel 2007 in Italia sono morte sul lavoro 1.017 persone e altre 25.447 sono rimaste invalide. Nei primi nove mesi del 2007 secondo dati dell’Inail, sono stati denunciati 689.926 infortuni e 965 casi mortali. Il settore dell’edilizia resta quello in cui il tasso di infortuni è più alto: secondo la Cgil, nel 2007 i morti nei cantieri sono stati 235, e di questi uno su sei era un immigrato. Questi solo quelli ufficilamente denunciati. Inoltre non vengono calvolati tutte le morti per raggiungere o lasciare il posto di lavoro.
Queste invece quelle del 2008.
1 gennaio
TREVISO – Maciullato da un tritamangine: è morto così un agricoltore di Miane (Treviso), Giampietro De Conto, 50 anni, deceduto mentre lavorava nell’azienda agricola della Rocca, in località La Bella, nel comune di Follina (Treviso).Sul posto sono accorsi i carabinieri di Cison di Valmarino, i tecnici dello Spisal e i vigili del fuoco del distaccamento di Vittorio Veneto.
3 gennaio
POTENZA – Un operaio di 57 anni muore in un’azienda di rottamazione di Tito (Pz) colpito alla testa da un cassone di rottami.
4 gennaio
TREVISO – Un operaio romeno, 48 anni, muore in un’azienda di Riese Pio X (Tv) cadendo in un miscelatore meccanico.
BRESCIA – Un operaio, 23 anni, muore a Leno (Bs) travolto da un componente di un silos che stava montando in una cascina.
CHIETI -Un uomo, 33 anni, muore schiacciato da un pezzo di ferro di un macchinario che stava smontando in un ex fabbrica di Gissi (Ch).
7 gennaio
VARESE – È caduto da un’altezza di circa cinque metri, mentre stava facendo unsopralluogo su un silos, morendo per le gravi ferite riportate. Lavittima è un operaio di 70 anni che lavorava, secondo quanto siapprende, con un contratto a progetto. L’incidente sul lavoro èavvenuto stamani in un’ azienda di Vedano Olona (Varese). Dopo esserestato soccorso, l’operaio, di cui non si conosce ancora il nome, èdeceduto nel tardo pomeriggio all’ospedale di Circolo di Varese.
CUNEO – Un uomo di 42 anni muore in un escavatore che si ribalta durante lavori tra Caramagna e Sommariva Bosco (Cn).
MILANO – un camionista dipendente, 40 anni, muore schiacciato tra il rimorchio e la motrice del tir a Peschiera Borromeo (Mi).
8 gennaio
GROTTAGLIE (TARANTO) – Un uomo di 51 anni, Ciro Stefani, di Grottaglie (Taranto), è caduto da un’altezza di quattro metri mentre stava lavorando su un’impalcatura in un cantiere edile in via Ariosto, a Grottaglie. L’uomo era impegnato con alcuni compagni di lavoro nel rifacimento della facciata.L’operaio ha subito gravissime ferite, un trauma cranico e un trauma toracico: è stato condotto da un’ambulanza del 118 all’ospedale ‘Santissima Annunziatà di Taranto, dove si trova ricoverato con prognosi riservata. Indagini sono state avviate dalla polizia per ricostruire le modalità dell’incidente. Accertamenti sono in corso anche da parte dell’ispettorato del lavoro.
9 gennaio
CUNEO – Un operaio, 49 anni, muore colpito dalla sponda basculante di un camion a Frabosa Sottana (Cn)
10 gennaio
TRIESTE – Un autista bulgaro, del quale non sono ancora note le generalità, è morto nella tarda mattinata di oggi durante le operazioni di movimentazione delle merci nel porto di Trieste.L’uomo, secondo quanto si è appreso, è rimasto schiacciato da un carico. L’incidente è avvenuto in Riva traiana.Sul posto, oltre alle autorità portuali, sono intervenuti anche i Vigili del fuoco e personale della Capitaneria.
11 gennaio
UDINE – Un elettricista è morto e un suo collega è rimasto gravemente ferito in un incidente avvenuto stamani in un’acciaieria di San Giorgio di Nogaro (Udine).La vittima è Giuseppe Della Siega, 59 anni, di Latisana (Udine). Il suo collega è ricoverato all’ospedale di Trieste; secondo le prime informazioni non sarebbe in pericolo di vita.I due, dipendenti di un’azienda di impianti elettrici, stavano eseguendo un intervento di manutenzione all’interno dell’acciaieria ‘Pallini&Bertolì quando, per cause in fase d’accertamento, sono caduti dal cestello di un braccio mobile sul quale si trovavano. Sono precipitati al suolo da un’altezza di circa otto metri.Della Siega i primi soccorritori hanno tentato un disperato massaggio cardiaco, che ha fatto riprendere momentaneamente il battito; ma l’operaio è deceduto poco dopo il ricovero all’ospedale di Udine. Sul posto stanno operando i carabinieri.
12 gennaio
PREONE (UDINE) – Un elettricista è rimasto ferito in maniera grave dopo essere caduto da una scala mentre eseguiva lavori di manutenzione all’impianto elettrico nel municipio di Preone (Udine).L’artigiano – Aldo Lupieri, di 63 anni, di Enemomzo (Udine) – è stato soccorso e trasportato all’ospedale di Tolmezzo (Udine), dove è ricoverato in prognosi riservata.L’uomo – secondo gli accertamenti dei Carabinieri che stanno facendo indagini sull’infortunio – è caduto da una scala sulla quale era salito da un’altezza di poco più di due metri.
14 gennaio
TREVISO – Un imbianchino, 51 anni, muore cadendo da 8 metri mentre dipingeva un capannone a Castelfranco Veneto (Tv).
15 gennaio
RIMINI – Incidente mortale sul lavoro intorno alle 20 all’interno della Lam di San Giovanni in Marignano, nel Riminese, azienda produttrice di porte e finestre in metallo. Ha perso la vita un operaio di 41 anni di Morciano, Massimiliano Guazzolini, sposato e con due figli.Ai primi accertamenti sembra che l’uomo sia finito tra un carrello trasportatore e il bancone di una macchina punzonatrice per la lavorazione delle lamiere, e sia rimasto schiacciato a livello della cassa toracica. Quando lo hanno trovato i suoi colleghi, non vi era più nulla da fare. Sono intervenuti gli ispettori della Medicina del lavoro dell’Ausl di Rimini che hanno posto sotto sequestro i macchinari.Sull’incidente indagano anche i Carabinieri di Riccione.
CALENZANO (FIRENZE) – Un operaio rumeno muore a 36 anni in un cantiere di Calenzano nella provincia di Firenze. Il lavoratore di un’impresa veronese doveva fare un intervento di riparazione in una copertura di un capannone industriale: sotto una pioggia incessante, alle 9.30 del mattino, ha iniziato a lavorare, da solo, utilizzzando un cestello per avvicinarsi alla zona di lavoro . Per non bagnarsi ha utilizzato un ombrello che non gli ha permesso di vedere che si stava avvicinando, in modo pericoloso, alla linea di alimentazione elettrica di 15.000 V. Se ne è accorto quando è stato folgorato dalla scarica eletttrica che l’ha ucciso sull’istante!! Gravissimo episodio che deve far riflettere su come si continui a morire per lavorare in condizioni di estrema insicurezza e superficialità nella gestione delle procedure operative e nell’uso di impianti e macchine.
16 gennaio
BOLZANO – Un operaio di 18 anni è rimasto trafitto da un tondino che ha attraversato il suo corpo entrando da una natica ed uscendo da una spalla. L’orribile incidente è avvenuto in un cantiere nei pressi di Silandro in Alto Adige.Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, il giovane, che era impegnato in un cantiere per la ristrutturazione dello stabilimento di un’azienda che produce speck, è caduto da un’altezza di quattro metri, dopo essere stato trafitto dal tondino. Il giovane è stato immediatamente soccorso e, date le sue gravi condizioni, con un elicottero è stato trasportato alla clinica universitaria di Innsbruck, in Austria, dove è stato sottoposto ad una delicata operazione..Sulle cause dell’incidente l’ispettorato del lavoro ha aperto un’inchiesta.
RAGUSA – È stato travolto da un escavatore manovrato da un operaio, Giuseppe Coraccolo, 74 anni, l’uomo deceduto in un cantiere edile a Ragusa.La vittima è un ex dipendente dell’impresa, che ha sede a Rosolini (Rg), e che sta eseguendo lavori di estrazione mineraria nel cantiere, in contrada Tabuna, zona centrale di Ragusa, vicino al teatro tenda e alla sede della questura.La polizia sta indagando per accertare le cause dell’incidente, gli eventuali rapporti in atto tra la vittima e l’impresa e chiarire a che titolo l’uomo si trovasse a diretto contatto con gli automezzi. Il cantiere è stato sequestrato.
VICENZA – È originario del Burkina Faso l’operaio morto stamane in una fonderia a Castelgombeto. Si tratta di Philemon Kouda, 21 anni, da tempo residente a Schio (Vicenza).Il giovane, secondo quanto si è appreso, aveva il compito stamane di pulire il nastro trasportatore di uno dei macchinari dell’azienda dai residui della lavorazione ma, per cause in corso di accertamento, è rimasto incastrato con un braccio agli ingranaggi. L’operaio, trascinato dall’ingranaggio, avrebbe anche sbattuto violentemente contro un fianco della macchina riportando un forte trauma toracico.
17 gennaio
COSENZA – Un operaio, 51 anni, muore precipitando durante i lavori per una mansarda a Mirto di Crosia
18 gennaio
VENEZIA – Due operai addetti ai lavori di pulizia della stiva di una nave sono morti a Porto Marghera. Secondo una prima ricostruzione, i due sarebbero morti per asfissia a causa dell’alta concentrazione di anidride carbonica nell’ambiente in cui stavano lavorando. Le banchine di porto Marghera sono bloccate a causa di uno sciopero indetto immediatamente dai lavoratori in seguito alla morte di due operai per asfissia nella stiva di una nave. Fin dalle prime ore di oggi i camion che dovevano caricare o scaricare merci sono costretti ad attendere fuori dall’area portuale. Secondo quanto appreso l’incidente si è verificato nel corso della notte. Le vittime sono due lavoratori di ditte che operano per conto del Cia, il Consorzio intermodale adriatico. Sempre secondo quanto appreso vi sarebbe anche un terzo operaio coinvolto nell’incidente, che è stato però soccorso e tratto in salvo.
ANDRIA – Agostino Lorusso è precipitato – a quanto si è saputo – da un’altezza di sette metri mentre era al lavoro in un cantiere edile nella zona Pip della città, quella degli insediamenti produttivi. Era occupato in un cantiere per la realizzazione di un opificio a piano terra e di una annessa abitazione al piano superiore.La ditta titolare del cantiere è la ‘Cantalupò di Andria, ma Lorusso era stato assunto da una ditta in subappalto, il cui titolare è suo padre, Michele Lorusso.I carabinieri stanno svolgendo indagini per accertare le modalità dell’ accaduto: stanno verificando se Agostino Lorusso fosse privo di casco e cinture, di cui non v’è traccia nel cantiere e anche se il parapetto trovato nel punto dal quale il giovane è precipitato sia stato montato solo successivamente alla sua caduta. A destare dubbi – a detta di Benedetto Zinetti, dirigente dello Spesal, l’ufficio per la sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl Bat – è il fatto che i chiodi che uniscono le travi di legno all’impalcatura metallica non siano girati a chiudere, come un gancio, gli angoli di allacciatura.Agostino Lorusso si sarebbe sposato tra sei mesi.
BELVEDERE OSTRENSE (ANCONA) – È ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale Torrette di Ancona un operaio di 21 anni, G. A., residente a Coste di Staffolo, precipitato stamani dal tetto di una falegnameria di Belvedere Ostrense, la Tecnos scrl, mentre eseguiva lavori di manutenzione per conto di un’azienda appaltatrice, la Ave di Jesi, specializzata in impianti antincendio. Il ragazzo ha fatto un volo di sei metri, cadendo sul pavimento dello stabilimento: sembra non fosse legato ad una cintura di sicurezza.Assunto da pochi mesi, G. A. stava sistemando insieme ad un collega gli evacuatori di fumo sul tetto della fabbrica. Non si sa ancora se sia inciampato o sia scivolato in un’area non calpestabile del tetto, ricoperta di lastre in fibra di cemento. Una delle lastre si è frantumata, e il giovane è caduto di sotto. È stato trasferito in eliambulanza nel nosocomio di Ancona, dove viene ancora sottoposto ad accertamenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Belvedere Ostrense e gli ispettori del Servizio prevenzione e sicurezza della Asur 5 di Jesi, che dovranno verificare eventuali carenze nelle misure di sicurezza e antinfortunistiche.
19 gennaio
NAPOLI – Giovedì era caduto da un’impalcatura durante i lavori di ristrutturazione di uno stabile nel centro storico di Napoli, in via De Deo, nel quartiere di Montecalvario. Oggi, Federico Artiaco, 34 anni, è morto nell’ospedale Loreto Mare a causa delle gravi ferite riportate. Sul fatto indagano magistratura e Ispettorato del lavoro.Giovanni Sannino, segretario della Fillea Cgil di Napoli, che ha diffuso la notizia, evidenzia che emergono «chiare responsabilità delle imprese, sempre meno qualificate e attrezzate attente al profitto e al mercato,inadeguatezza dei controlli per qualità e quantità, inefficacia del ruolo dei preposti alla sicurezza per conto delle committenze pubbliche e private».Secondo Sannino «nel 2007 è aumentata la percentuale dei casi di morte per caduta dai ponteggi: questo conferma la regressione di civiltà delle condizioni di lavoro. Si muore come 50 e 100 anni fa. L’emergenza sicurezza è ancora tutta lì a ricordare ad ognuno di noi che occorre fare di più».A suo giudizio «bisogno attivare subito un coordinamento tra Asl, Ispettorato, Inail, forze sociali, enti locali, stazioni appaltanti, apparati repressivi e di controllo comprese le Polizie municipali per intensificare l’azione di contrasto al sommerso e alla precarietà della sicurezza».
20 gennaio
RAVENNA – È precipitato da un silos di stoccaggio di prodotti per la lavorazione della ceramica mentre ne puliva l’imboccatura incrostata da materiali terrosi. Dopo un volo di circa cinque metri, l’operaio è caduto sul fondo del cono del silos. Roberto Imperiale, 36 anni, sposato senza figli, è morto così questa mattina a Castel Bolognese (Ravenna) nella sede della Cerdomus Ceramiche spa.È l’ennesima vittima sul lavoro. A Castel Bolognese a dare l’allarme, e far arrivare i soccorsi in via Emilia Ponente, è stato un collega, che si trovava nei pressi della struttura. Non avrebbe sentito nulla, ma ad un certo punto si è accorto che il collega era caduto. Erano circa le nove quando la richiesta di aiuto è arrivata ai vigili del fuoco di Faenza. Sul posto sono poi intervenuti anche i carabinieri, il 118, la medicina del lavoro e una squadra di pompieri da Ravenna, che hanno cercato di ricostruire la dinamica dell’incidente. Sono stati sentiti diversi testimoni e raccolti molti elementi utili alla ricostruzione esatta dei fatti, tra i quali alcune fotografie del silos.Il corpo di Imperiale, ormai senza vita, è stato recuperato da alcuni pompieri del nucleo Saf (spelo-alpino-fluviale) che si sono calati giù nel silos e, dopo aver imbracato il corpo dell’operaio, lo hanno portato all’esterno.Per i soccorritori Imperiale è morto asfissiato in pochi minuti, ucciso dalle polveri fini per prodotto ceramico contenute nel silos, che vengono utilizzate per produrre la pasta base per fare la ceramica. Nella stessa mattinata un suo collega è stato portato via in ambulanza, sotto choc per l’accaduto. Per martedì dalle 12 alle 14 è stata indetta un’assemblea di tutti i lavoratori della Cerdomus Ceramiche per esprimere solidarietà ai familiari dell’operaio morto e per fare il punto della situazione sui sistemi interni di sicurezza.
FORENZA (POTENZA) – L’agricoltore Carlo Monteleone di 67 anni, è morto oggi in un incidente sul lavoro avvenuto nelle campagne di contrada «Reddito San Tommaso», a Forenza (Potenza).Monteleone – che viveva a Torino e si trovava a Forenza ospite di alcuni parenti – era alla guida di un trattore con cui stava eseguendo dei lavori in un campo. Per cause imprecisate, il trattore si è ribaltato e l’agricoltore è stato schiacciato, morendo all’istante.
21 gennaio
ROMA – Grave infortunio sul lavoro a Guidonia. Antonio Bontempi un operaio edile di 54 anni precipitato da un’altezza di oltre tre metri mentre lavorava senza protezione in un cantiere di Guidonia è ricoverato in fin di vita all’Ospedale Gemellidi Roma. L’operaio ha battuto la testa ed è ora in prognosi riservata. L’edile lavorava presso la ditta Sergua Gasparini Appalti. Lo comunica la Fillea Cgil di Roma e Lazio.«La cultura della prevenzione – ha sottolineato il Segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Sandro Grugnetti – ha bisogno di strumenti operativi perchè è possibile eliminare condizioni e situazioni di rischio per i lavoratori» Serve più personale che controlla i cantieri, cantieri , molti dei quali, a Romae provincia sono diventati terra di nessuno e nonostante il sindacato continui a lanciare appelli per la prevenzione gli incidenti si susseguono periodicamente. Lo scorso anno nel Lazio abbiamo registrato19 morti e quest’anno – ha aggiunto Grugnetti – siamo partiti malissimo. Devono essere realizzate campagne di informazione diretta emirata agli operai e in tutti i posti di lavoro devono essere predisposti piani di sicurezza".
22 gennaio
BOLZANO – Tragedia al Palaghiaccio di Ora, in provincia di Bolzano, dove, un’esplosione provocata dallo scoppio di una bombola di ammoniaca ha causato la morte di un operaio di 56 anni, dipendente di una ditta bolzanina, il ferimento di un secondo operaio e l’intossicazione di una decina di bambini che si trovavano all’interno della struttura. Gli operai erano intervenuti per la manutenzione dell’impianto di raffreddamento e, mentre uno di essi stava apprestandosi ad effettuare il rabbocco, la bombola è esplosa con un fragore tale da far tremare gli stabili vicini.L’operaio più vicino alla bombola è stato investito dall’esplosione ed è morto per il violentissimo spostamento l’aria. Una decina di bambini, colpiti da intossicazione, con forti irritazioni agli occhi e sotto schoc, sono stati trasportati all’ospedale San Maurizio di Bolzano. Sul luogo, il pm Igor Secco. L’impianto ha un’età di circa 30 anni ed erano in corso valutazioni per una ritrutturazione.
23 gennaio
RAGUSA – Un operaio è stato travolto da un’enorme lastra di cemento. Non si conoscono le generalità della vittima. L’uomo lavorava nella ditta Tidona prefabbricati. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio nella seconda fase della zona industriale, nell’area esterna alla sede dell’azienda dove vengono depositati i prefabbricati. Sono intervenuti i carabinieri. In dieci giorni è il terzo incidente mortale sul lavoro registrato in provincia di Ragusa.
TRAPANI – Un operaio di 34 anni, Antonio Scalia, è deceduto nel pomeriggio in un incidente sul lavoro in una cava di marmo nei pressi di Monte Cofano, a Custonaci, nel trapanese. L’uomo, insieme ad un compagno, rimasto ferito, stava tagliando un grosso blocco di marmo di circa 125 metri cubi. All’improvviso una parte del masso si è piegata su se stessa schiacciando Scalia, che non ha fatto in tempo ad allontanarsi.Il suo collega, Salvatore S., 26 anni, è rimasto ferito ed è stato trasportato all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. I medicigli hanno riscontrato ferite giudicate guaribili in 30 giorni.
24 gennaio
SAVONA – È rimasto schiacciato tra due carrelli per il trasporto del coke l’operaio Giancarlo Garabello, morto stamani nello stabilimento dell’Italiana Coke. L’uomo era dipendente di una ditta esterna, le «Officine Castagneto», che si occupano, in associazione temporanea d’impresa con la Nuova Simic, della manutenzione meccanica all’interno della fabbrica.Non è ancora ben chiarito perchè l’operaio fosse salito sul carrello e soprattutto perchè sia sia sporto all’esterno senza accorgersi del sopraggiungere del secondo carrello. Inoltre sembra che l’impianto (la macchina guida coke) non fosse in manutenzione programmata. Sia la magistratura sia gli ispettori antinfortunistici della Asl 2 valutano tutte le posibili cause: dall’errore umano a quello organizzativo al guasto tecnico.L’Italiana Coke ha assicurato che tutti i sistemi di sicurezza al momento erano stati attivati e funzionanti.
TREVISO – Ennesima tragedia sul lavoro inVeneto. Il braccio meccanico di una betoniera ha toccato i cavi della rete di trasmissione elettrica scaricando così sul mezzo di lavoro. L’uomo che era ai comandi è rimasto folgorato. L’incidente è avvenuto in un cantiere a Vazzola (Treviso). L’uomo è morto sul colpo.
25 gennaio
VENEZIA – Alla vigilia dei funerali dei due operai morti nella stiva di una nave a Marghera e di una Venezia chiamata al lutto cittadino con il rinvio dei primi eventi del Carnevale, l’area portuale è stata teatro oggi di una nuova tragedia sul lavoro.Alla lista delle morti ‘bianchè si è aggiunto il decesso di un marinaio greco, di 33 anni, urtato da un camion e schiacciato contro un altro tir, mentre erano in corso le operazioni di sbarco dei mezzi pesanti da un traghetto ellenico. A nulla è servita la corsa all’ospedale di Mestre: il marittimo è arrivato cosciente ma è deceduto poco dopo. E il porto si è nuovamente fermato. Dall’inizio dell’anno sono otto i morti sul lavoro in Veneto. La sicurezza è stato uno dei leit motiv degli slogan lanciati stamani dagli aderenti al centro sociale ‘Rivoltà che per oltre un’ora hanno ‘occupatò gli uffici della presidenza dell’Autorità Portuale. Dure accuse sono state mosse al presidente Giancarlo Zacchello e i No Global hanno annunciato la partecipazione al corteo promosso dai sindacati lunedì prossimo a Mestre, dove è atteso il segretario della Cgil Guglielmo Epifani.
28 gennaio
NAPOLI – Un operaio edile di 35 anni è morto mentre stava lavorava in un cantiere edile in via Toscanini, nella zona alta di Quarto (Napoli).Il giovane lavoratore sarebbe stato colpito al capo dalla sponda di un camion.
IMOLA (BOLOGNA) – La vittima si chiamava Ionel Florea ed era dipendente di una piccola impresa edile di proprietà del cugino, con sede a Zola Predosa (Bologna). Tra i colleghi presenti al momento della caduta, a quanto si è appreso, c’erano anche altri suoi parenti, anch’essi alle dipendenze del cugino. In attesa di completare gli accertamenti sulle cause dell’incidente, il cantiere è stato posto sotto sequestro. L’uomo, questa la prima ricostruzione dell’accaduto, stava eseguendo delle opere murarie su un solaio quando il pavimento ha improvvisamente ceduto e l’uomo è stramazzato al suolo. L’operaio, che era sposato, è deceduto sul colpo.La Cgil di Imola ha sottolineato che è il terzo decesso nell’arco di sei mesi accaduto in zona (la settimana scorsa era morto un operaio alla Cerdomus di Castelbolognese).
OSTRA (ANCONA) – Un uomo di 58 anni, Pietro Maggiori, di Ostra, è morto travolto dal trattore con il quale stava arando un campo di sua proprietà in paese. Non è ancora chiaro se abbia accusato un malore e sia scivolato a terra rimanendo impigliato nei cingoli del trattore, o se il mezzo si sia ribaltato travolgendolo.
31 gennaio
MESSINA – Un gommista Pietro Pintaudi, 25 anni, è morto in un incidente sul lavoro mentre smontava il copertone di un camion all’interno di un’autofficina a San’Angelo di Brolo (Me).L’operaio stava smontando la ruota del camion del padre quando il cerchione è saltato colpendolo al volto. Il giovane è morto sul colpo.