DA REPUBBLICA
Reclamava lo stipendio che da tre mesi non gli era stato versato. Per
questo è stato ucciso dal datore di lavoro con nove coltellate. Questa
la storia di Ibrahim M’bodi, operaio 35enne in un cantiere edile,
senegalese trapiantato a Zumaglia, nel Biellese, fratello di Adam
M’Bodi segretario dei metalmeccanici della Cgil di Biella. Il suo
cadavere è stato ritrovato pero’ ieri da due agricoltori in un canale
di scolo ai margini di una risaia, ma l’assassinio è di tre giorni fa e
il datore di lavoro, Franco D’Onofrio, ha confessato ai carabinieri
dopo un lungo interrogatorio. M’Bodi aveva gia’ avuto accese discussioni con D’Onofrio perche’ non
riceveva lo stipendio con regolarita’. ”Sono a pezzi”, ha commentato
il fratello Adam che aveva anche tentato un’inutile mediazione con
l’imprenditore. ”E’ un omicidio che non puo’ passare sotto silenzio”,
scrivono in una nota unitaria i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e
Feneal Uil di Biella: "Fatti di inaudita gravita’ come questo rientrano
in un clima generale di imbarbarimento dei rapporti sociali, con la
possibile aggravante dell’odio razziale. I diritti dei lavoratori
sembrano non avere piu’ cittadinanza e se, come in questo caso, il
lavoratore e’ extracomunitario, possono sollecitare le reazioni piu’
estreme”.