Presentato un esposto alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Civitavecchia, per verificare se nell’avvio della centrale ENEL di Torre Valdaliga Nord "ricorrano ipotesi di reato o comunque violazioni di legge e, in caso affermativo, procedere all’emissione di provvedimenti anche di natura cautelare ed alla sospensione della fase di avvio della centrale di TVN, a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente, per ripristinare la legalità eventualmente violata".
Termina così l’esposto alla Procura di Civitavecchia, al Prefetto di Roma, ai Ministeri interessati (Ambiente e Sviluppo Economico) al Roan e al Noe, presentato dai rappresentanti dei cittadini di vari comuni inquinati raccolti nei Comitati dei Cittadini Liberi e nel Movimento No-Coke Alto Lazio. Tra i firmatari dell’esposto anche il delegato all’ambiente dell’Amministrazione Comunale di Ladispoli.Al centro dell’esposto il fatto che “la centrale di Tvn è stata autorizzata dal decreto unico (55/2003) che non contiene in alcuna parte misure relative alla fase di avvio” avvenuta lo scorso 26 giugno 2008.
Nel procedimento unico autorizzativo (55/2003) erano comprese tutte le autorizzazioni, tra cui l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale), fino a quando non è stata recepita dall’Italia la direttiva comunitaria 96/61/Ce. Il recepimento è avvenuto con il decreto 59/2005, che individua gli impianti soggetti all’ autorizzazione integrata ambientale e disciplina le misure per le fasi diverse dall’esercizio e cioè avvio, emissioni fuggitive, arresto, ecc. Sono soggette all’AIA le "centrali termiche e gli impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW" e quindi l’obbligo è scattato per la centrale di TVN a Civitavecchia. Pertanto l’autorizzazione integrata ambientale per Tvn, a partire dal 2005, non è più ricompresa nel decreto del 2003; non è più valida e deve essere rivalutata rispettando la legge. Così nei giorni scorsi il Ministero dell’Ambiente ha iniziato "il riesame del procedimento unico autorizzativo di Tvn in riferimento all’Aia, inserendo peraltro l’esposto firmato dai rappresentanti dei comitati cittadini e dal delegato all’Ambiente del Comune di Ladispoli tra le osservazioni pervenute.