Michele Cozzolino è l’ultimo caduto nella lunga strage di “morti del lavoro” che insanguina l’Italia alla media di 4 decessi al giorno!
Michele Cozzolino aveva 32 anni, moglie e 2 figli, lavorava alla Ceit , una delle tante ditte di appalto nella riconversione a carbone della centrale Torvaldaliga Nord di Civitavecchia.
La Regione Lazio è al 3° posto di questa criminale graduatoria .
Qualche giorno fa è stato seppellito l’operaio morto nell’esplosione della fabbrica d’armi Rimmel di Colleferro, ora piangiamo Michele ucciso nel cantiere Enel di Civitavecchia !!
Quante altre vittime sacrificali bisogna ancora immolare sull’altare del profitto prima che la Regione Lazio, la Provincia di Roma, i vari Comuni decidano di intervenire drasticamente ?
Ascolta la corrispondenza di Radiondarossa con un lavoratore dell'Enel.Intanto abolendo “gli appalti al massimo ribasso, il lavoro atipico e nero, le ditte non qualificate, i premi per consegna anticipata,…” , di istituire loro organi di allarme e controllo sui cantieri e aziende che ricadono nel loro territorio, di tributare visibilmente e materialmente la riconoscenza istituzionale e popolare a queste vittime predestinate del lavoro.
Civitavecchia in particolare (come Colleferro con l’industria militare, che ha già devastato il territorio della Valle del Sacco e moltiplicato le morti per tumori e malattie croniche) che già vanta tristi primati causati dal grande polo energetico, con la riconversione a carbone renderà permanente il danno alla salute della popolazione del comprensorio .
Ai parenti di Michele Cozzolino va la vicinanza della Confederazione Cobas e l’impegno nel denunciare e debellare questa “pena di morte”, sanzionata di fatto in Italia.
Ai cittadini di Civitavecchia lo sprone comune e mai domo teso a bloccare il cantiere e l’eventuale entrata in servizio della centrale a carbone.